L'opinione
Non basta il sindaco, a Bari servono consiglieri pensanti
Si abbandoni la logica del va bene chiunque purché in grado di racimolare - non si sa come, non si sa perché - un bel pacchetto di preferenze
Man mano che ci si avvicina alla vera campagna elettorale per le elezioni amministrative al Comune di Bari, l’attenzione è sempre più focalizzata sui possibili candidati Sindaco. Com’era prevedibile, il dibattito sul programma elettorale si è progressivamente affievolito ed ogni tanto ripreso, ma solo per lasciare agire in pace i manovratori di accordi più o meno occulti.
Ciò non di meno impazza il toto candidati Sindaco che spazia dagli «auto – candidati», ai «candidati vorrei ma non posso», ai «candidati non si capisce da chi», sino ai «candidati all’insaputa loro».
Sembra che la futura composizione del Consiglio comunale non susciti alcun interesse. Un po’ perché la più recente normativa sugli enti locali ha svuotato di contenuti la funzione di quella che una volta si definiva massima assise cittadina. Un po’ perché, oggettivamente, chi ha occupato gli scranni dell’aula Dalfino nelle ultime consigliature non sempre ha offerto uno spettacolo edificante.
Ma, a ben guardare, il ruolo del Consigliere comunale, o, ancor meglio, quello di un gruppo più o meno nutrito di Consiglieri può non essere affatto secondario nella definizione dell’azione politico-amministrativa di una città e, soprattutto, nel controllo di chi è chiamato all’attività più operativa. A patto, però, che gli eletti siano persone corrette, leali, autonome, disponibili, capaci, dotate almeno di quel minimo di competenze necessarie per leggere e comprendere gli atti amministrativi.
In tale ottica chi si propone alla guida di una città come Bari, con associazioni o partiti, dovrebbe prestare molta attenzione nell’individuare, per le proprie liste, uomini e donne che abbiano queste caratteristiche e che siano anche generosi.
E sì perché chi davvero ama Bari deve essere disposto non solo a «metterci la faccia»; deve sapere che il premio per aver eventualmente vinto la competizione elettorale è un impegno costante e difficile da affrontare nonché la donazione del proprio tempo da sottrarre agli obblighi lavorativi, alla famiglia ed a sé stessi. Si abbandoni la logica del va bene chiunque purché in grado di racimolare - non si sa come, non si sa perché - un bel pacchetto di preferenze.
La qualità della futura amministrazione di Bari dipenderà certamente dal prossimo Sindaco e dal suo programma, ma anche dalle teste, auspicabilmente pensanti, di cui si accerchierà.