L'analisi
Le nefandezze del passato, il deficit di democrazia e quella paura del silenzio
Questo tempo ha poca memoria e il rischio di vivere ancora una volta momenti di dolore e di sgomento a causa di una crisi Politica - militare che sta interessando l’Europa e il mondo intero è altamente possibile
Questo tempo ha poca memoria e il rischio di vivere ancora una volta momenti di dolore e di sgomento a causa di una crisi Politica - militare che sta interessando l’Europa e il mondo intero è altamente possibile.
Le elezioni che stanno avvenendo in diversi Paesi del Mondo stanno dimostrando che non solo il fascismo non è mai morto, ma anche che il nazismo sta riemergendo, ed è la dimostrazione inconfutabile che la storia si ripete, nonostante le guerre e le nefandezze accadute in passati, che non hanno fatto migliorare il genere umano.
Non possiamo rimanere inermi e lasciare che la morte e i suoi pungiglioni sia la sola parola da udire: nessun “Cesare” sulla Terra può appropriarsi della persona umana.
Eppure ci sono scrittori e poeti che invitano la comunità a non dimenticare “il difficile percorso della libertà”. Purtroppo la politica attuale non pensa alla Istruzione. Il declino delle materie umanistiche conduce all’imbarbarimento. Il saper umanistico è finito in rianimazione per il mutato rapporto “Cultura-Politica”. Il deficit di democrazia aumenta sempre di più, quando la democrazia viene piegata all’economia. Un popolo senza Politica e senza Partiti, rischia di perdere libertà e democrazia. La crisi del saper umanistico è stata avvertita nell’Università che non può solo dedicarsi alla ricerca scientifica e alla formazione ma deve avviare una terza missione che è l’orientamento attivo. La comunità accademica, in ossequio a una delle sei missioni previste nel Piano di ripresa e resilienza (PNRR) deve avere una consapevolezza maggiore del suo ruolo di indirizzo culturale del territorio entrando in sintonia con il mondo del lavoro, delle professioni e delle imprese per concorrere a determinare la crescita sociale.
La politica, priva dello strumento di partecipazione, espresso e mediato dai Partiti, ha derubricato dalle emergenze il ruolo di formazione con meno cattedre di materie Umanistiche (Latino, Greco, Filosofia e Storia).
Così, l’arretramento è scontato. Eppure la Istruzione è rivolta a formare l’identità della persona del carattere e della personalità. Il paradigma della competenza non può prevalere sulla conoscenza che ci collega al nostro passato e quindi non può solo essere del tipo utilitaristico. Non è una buona economia se non viene considerata “il Capitale Economico accanto alla dimensione Sociale, Culturale e Ambientale”.
I libri aiutano ad uscire dal piccolo Mondo del proprio “IO”, la lettura è soprattutto un concreto esercizio di libertà. La liberalizzazione, ebbene rievocarlo, della informazione rappresentò 80 anni fa il punto di riferimento centrale della lotta politica, tra forze dell’antifascismo e della Democrazia.
La pace è la somma dei diritti fondamentali, come: la Democrazia, l’istruzione, la salute, il lavoro, il salario, l’ambiente, essenziali per rendere possibile la vita sociale in armonia.
Nella visione cristiana la libertà poggia su due pilastri; un dono dato da Dio e un bene relazionale da esprimere nell’amore e nel servizio verso gli altri.
Il mio desiderio è che spiri sempre il vento di primavera, che distruggendo l’immobilismo e l’indifferenza faccia rinascere in ogni luogo, in Italia, in Europa e nel Mondo, il senso di responsabilità, ogni qual volta il potere minaccia la libertà e la Democrazia, con la fede nella cultura, vero tocca sano sociale.
I tempi barbari che stiamo vivendo stanno dando corpo ad una Società feroce e senza giustizia. Una volta era tutto diverso, oggi è come se avessimo paura del silenzio, delle pause e pertanto non ci si ferma mai a pensare. L’individualismo prevale sul senso di Comunità, rendendo più difficile fare battaglie per i diritti e soprattutto in difesa dei più deboli”.