La riflessione

Lotta alla violenza di genere: è la scuola il vero argine

Rosario A. Polizzi

Auspichiamo una continua progressione in positivo, perché le generazioni Z rivivano anche la parte romantica dell'«antica società».

Come appare strana oggi quella espressione «Tanto gentile e tanto onesta pare...» ! Senza dubbio appartiene ad un mondo e ad un momento storico che, sembra proprio, vedendolo con «gli occhi» di oggi, non sia mai esistito. La donna angelo, che svolazzando di fiore in fiore dominava la scena nei versi dei poemi e negli oli dei grandi e piccoli pittori, non era più una figura terrena, ma una creatura mistica e completamente sublimata.

Un Amore assolutamente aristocratico, non per nobil lignaggio, ma perché appartenente all’Anima gentil. Tutto finito? Certamente no! Oggi la donna ha acquisito maggiore autonomia operativa e libertà di azione sempre crescente, consolidando un «potere» più stabile e con radici senza dubbio più profonde. Anche l’amore è coniugato come un sentimento, non sempre, ma spesso più concreto, una espressione quotidiana maturata molto, ma molto, in età più precoce. Ne consegue un rapporto donna-uomo diretto, senza arpeggi o accordi svisati di romantiche chitarre. Tutto appare lineare, senza dubbio nel comune sentire prevale la dura realtà sulla sfera emozionale.

Tutto ciò premesso, è evidente che l’appannarsi della vera Cultura, in senso lato, ha determinato in questo campo il prevalere della sotto-cultura relazionale, ma dobbiamo essere forti e credere che: «Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza». Il femminicidio è un fenomeno gravissimo e diffuso, cioè l’uccisione di donne per motivi legati al loro genere. Si tratta di una forma estrema di violenza di genere. In Italia, il termine è entrato nell’uso comune negli ultimi anni, grazie anche all’attenzione dei media e delle istituzioni.

Nel 2013 sono state emanate alcune norme che aggravano le pene per le forme di persecuzioni fisiche o morali esercitate verso una donna. È un problema sociale che richiede interventi di prevenzione, protezione e grande sostegno immediato alle vittime, ma dove la componente «maschio» abbisogna anch’essa di profonda rieducazione. Esistono diverse associazioni, istituzioni e numeri di emergenza che si occupano di contrastare il fenomeno, ma il ruolo principale lo ha l’istituzione scolastica. La Scuola sia la vera fucina dove l’ottusità venga sconfitta.

Certo, non ci aspettiamo scoppiettanti risultati, ma una continua progressione in positivo, perché le generazioni Z rivivano anche la parte romantica della «antica società». E ancora una volta riecheggi: «Ella si va, sentendosi laudare, benignamente di umiltà vestuta».

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