La situazione
Medio Oriente: una continua Via Crucis
Riflettendo sull’attualità ci accorgiamo che lo scenario ripropone il continuo martirio dei popoli del Medio Oriente. Potremmo dire una Via Crucis lunga che sembra senza fine
Riflettendo sull’attualità ci accorgiamo che lo scenario ripropone il continuo martirio dei popoli del Medio Oriente. Potremmo dire una Via Crucis lunga che sembra senza fine.
La guerra in Iraq e quella in Siria, la crisi economica sociale e politica in Libano, il conflitto israelo-palestinese, le continue tensioni tra etnie e tra fazioni politiche e religiose, segnano decenni e decine di tragedie. A tutto questo poi il cataclisma del terremoto sancisce una condanna di perenne sofferenza.
Sembra che tra ebrei e arabi, da sempre, ci sia stata una storia conflittuale eppure non è così in modo assoluto. Esiste una consistente tradizione giudeo-islamica nei secoli passati. Poi la grande svolta: gli attentati dell’11 Settembre che costituiscono un punto di non ritorno per la politica estera in Medio Oriente.
Da quel momento però le tante informazioni, immagini, i dati di questi drammi ci coinvolgono saltuariamente: solo se «c’è la notizia».
Tutta questa premessa ci appare come la logica conseguenza di un’involuzione progressiva tra mondo arabo e Occidente, il punto più basso nello sviluppo delle loro relazioni.
La nascita dello stato d’Israele ha costituito un terremoto per gli equilibri mediorientali. Ebbene ormai possiamo dire che lo sciame sismico di quel fenomeno si è sicuramente amplificato. Ma poi comunque alla fine arriva la vita quotidiana, attori e vittime della comunicazione globale, delle pubblicità per finire nelle «varie ed eventuali».
Il vortice comunicativo e la continua esposizione di immagini di guerre su guerre, ci confondono tra virtuale e reale, si cade nella indifferenza. Panta rei, tutto scorre c’è sempre stato e lo sarà anche in futuro. Niente cambia. Il dolore viene anestetizzato, la morte banalizzata e rimossa. I drammi di questi popoli vengono dimenticati, per poi talvolta sbarcare con violenza sulle nostre spiagge. È proprio vero che il medio Oriente è una vasta landa desolata, davanti alla quale gli «amici» russi e cinesi stazionano nel Mediterraneo apparentemente indifferenti a tutto!
Per tutto ciò oggi più che mai si delinea il ruolo di Bari e della Puglia nel processo di integrazione euro-mediterranea.
Certamente non manca infine il grido di Gesù sul Golgota «Padre perché mi hai abbandonato», ci sta tutto e sicuramente risuona quotidianamente in queste terre.