La situazione
Alcuni quartieri di Bari come un luna park violento: i «bimbi scemi» ringraziano
La notizia è che Bari non è la città descritta dal più recente mainstream letterario e cinematografico ma è una grande città (per l’abnorme territorio che occupa, a disposizione di circa 300.000 abitanti) che si porta dietro, da decenni, tutti i problemi che una così vasta estensione comporta
Caro Direttore, voglio esprimere alcune considerazioni a margine degli articoli a firma di Ninni Perchiazzi e Luca Natile apparsi sulla «Gazzetta del Mezzogiorno» del 9 febbraio.
La notizia non è che un avvocato sia stato brutalmente aggredito per la strada da alcuni delinquenti, verosimilmente maggiorenni, forse neppure epigoni di famiglie criminali.
Quell’avvocato non è stato, infatti, aggredito come, purtroppo, sta accadendo sul tutto il territorio nazionale con sempre maggiore frequenza, dal cliente insoddisfatto piuttosto che dalla controparte invelenita ma da delinquenti, probabilmente già noti alle forze dell’ordine.
La notizia è che Bari non è la città descritta dal più recente mainstream letterario e cinematografico ma è una grande città (per l’abnorme territorio che occupa, a disposizione di circa 300.000 abitanti) che si porta dietro, da decenni, tutti i problemi che una così vasta estensione comporta.
Problemi in gran parte non facilmente risolvibili, nonostante i tangibili progressi che da un ventennio a questa parte sono stati compiuti.
Su tutti, il problema della sicurezza o, per meglio dire, della percezione della sicurezza.
Se, infatti, è vero che in alcune zone della città l’evento criminoso di cui si racconta negli articoli della «Gazzetta del Mezzogiorno» sia più probabile che non, è altrettanto vero che in altre zone sia molto meno probabile. In altre ancora, gli eventi sono criminali ed efferati.
Non credo sia difficile comprenderne la ragione ma prima di darne conto, vorrei partire da un paradosso: questo genere di eventi non si verifica - di norma - nella Città Vecchia (non il «borgo antico» di cui parlano gli analfabeti solo perché fa «figo») dove, invece, un tempo i cittadini del borgo murattiano e i viaggiatori (pochini, invero) si guardavano bene dall’avventurarsi, ma si verificano nelle vie più centrali del quartiere murattiano (le piazze Umberto e Aldo Moro, in certe ore, sono una sorta di girone infernale come lo sono quelle del quartiere Madonnella – «umbertino sempre perché fa figo»- più vicine alla promenade del «più bel lungomare d’Italia»), rianimate in questi ultimi anni, a seguito della generica più che generalizzata crisi del commercio, da una moltitudine di posti dove si va a mangiare, a bere, a stare.
Tutto molto bello, tanta gente per le strade, com’è bella la città! Bella, con i residui dei bagordi disseminati per ogni dove in ogni ora delle 24 da tutta la gente perbene che la frequenta.
Bella, con circolazione indisturbata di pusher (in prevalenza poveri cristi resi schiavi).
Bella, con le auto parcheggiate sulle strisce pedonali e sugli scivoli.
Ed è proprio in questa parte così scintillante, così attraente della Città che i figli scemi del benessere esibiscono la loro codardia, la loro ignoranza, la loro violenza.
Non ci provano neppure ad esibire queste qualità nella Città Vecchia i cui abitanti, prima di ogni altro, hanno compreso i vantaggi offerti dalla indiscutibile bellezza di quelle strade e dalla ospitalità.
All’epoca, la Fiera del Levante ospitava un bel Luna Park ed era proprio lì che si concentrava l’attenzione di quelli che venivano definiti come «giovinastri».
Ecco, alcune zone centrali di Bari sono diventate un Luna Park ed è per questa ragione che costituiscono un irresistibile richiamo per i bimbi scemi, frutto di genitori nel migliore dei casi alquanto distratti se non del tutto indifferenti.