L'analisi
Educazione stradale, manca ancora una seria cultura
Le stragi continuano per tante ragioni. Una su tutti la mancanza di attenzione da parte dei conducenti. Abbiamo potuto constatare dopo tanti anni di lavoro sul territorio che non sono solo i più giovani ad avere comportamenti scorretti alla guida ma anche gli adulti
Le stragi continuano per tante ragioni. Una su tutti la mancanza di attenzione da parte dei conducenti. Abbiamo potuto constatare dopo tanti anni di lavoro sul territorio che non sono solo i più giovani ad avere comportamenti scorretti alla guida ma anche gli adulti.
Sulla educazione stradale si fa molto più rispetto al passato ma ancora non basta. È necessario tornare nelle scuole, parlare ai ragazzi. Costruire una cultura più radicata. È un lavoro che richiede tempo e che passa attraverso campagne di sensibilizzazioni e interventi severi da parte delle forze dell’ordine. Occorre lungimiranza. Non si può pensare di risolvere il problema solo con azioni mirate, anche efficaci, ma non protratte nel tempo. Quello sulla sensibilizzazione alla sicurezza stradale deve essere un investimento costante che deve coinvolgere tutti: istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e singoli cittadini.
Non c’è dubbio che le strade, soprattutto quelle della provincia di Bari, siano poco sicure. E non c’è dubbio che sarebbero necessari interventi di manutenzione più efficaci. Ma le strade sicure devono essere percorse sempre e comunque da guidatori prudenti. Altrimenti gli interventi servono a poco. Devono fare tutti la loro parte. Le forze dell’ordine, in questo senso, hanno un ruolo fondamentale. Basti ricordare quando fu inserito l’obbligo della cintura di sicurezza, i controlli furono talmente massicci, da convincere tutti (o quasi) all’utilizzo della cintura. Oggi è davvero difficile che ci sia chi non la mette appena entra in auto.
Ciao Vinny tornerà presto nelle scuole con un progetto, «la Cultura della vita», che per anni è stato un punto di riferimento per la città. La formula di questo progetto è costruita sulla consapevolezza che parlare ai ragazzi significa portarli attraverso esempi concreti all’importanza della guida sicura. In questi anni chi ha perso un amico o un familiare in un incidente o chi è sopravvissuto ma con gravi conseguenze a un sinistro, ci ha aiutato a raccontare ai ragazzi i rischi della strada. Torneremo anche nelle discoteche con lo slogan «Se bevi non guidi» e partiremo anche con nuove campagne di sensibilizzazione.
Ciao Vinny è nata nel 2002 a seguito della morte di mio fratello Vincenzo in un incidente stradale sul lungomare di Bari. Un dolore immenso che io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasformare in azioni concrete per la città e per i nostri giovani. Negli anni ci hanno aiutato tanti amici e grazie anche al sostegno delle istituzioni siamo riusciti a costruire una realtà ormai consolidata. Certo eventi come quello della notte scorsa ci costringono a lavorare sempre meglio per limitare al massimo tragedie come questa.