Economia
Bankitalia: in Puglia nel 2025 crescita debole, occupazione in calo, ma prestiti e liquidità delle imprese elevati
Nel primo semestre 2025 il Pil regionale cresce dello 0,3%, l’industria soffre nei trasporti e nella siderurgia mentre alimentare e costruzioni registrano segnali positivi; reddito delle famiglie aumenta poco, consumi stabili e credito in crescita
Nella prima parte del 2025 l'andamento dell’economia pugliese è rimasto debole. Nella media del primo semestre il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, un dato lievemente più basso di quello dell’Italia e del Mezzogiorno. I dati sono contenuti nel rapporto 'L'economia della Puglia - Aggiornamento congiunturalè a cura della divisione di Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Bari della Banca d’Italia. Secondo il documento, «la crescita, di poco inferiore a quella media stimata per lo scorso anno (0,5%), è stata relativamente più intensa nel primo trimestre, per poi arrestarsi nel secondo».
Passando ai diversi settori, nell’industria la dinamica delle vendite è stata debole. In particolare, hanno mostrato un andamento sfavorevole il comparto dei mezzi di trasporto, per il quale si è registrato anche un calo rilevante delle vendite all’estero, e il siderurgico, su cui incidono le vicende relative allo stabilimento di Acciaierie d’Italia di Taranto. Di contro, l’attività è aumentata nel settore alimentare.
Nel corso di quest’anno è proseguita anche la crescita nel settore delle costruzioni, più intensa nel segmento delle opere pubbliche, che ha continuato a essere sostenuto dagli interventi finanziati dal Pnrr. Anche l’andamento del mercato immobiliare è risultato positivo.
REDDITO IMPRESE PUGLIESI RESTA STABILE
Nei primi sei mesi del 2025 «la situazione reddituale delle imprese pugliesi si è mantenuta complessivamente positiva, con livelli di liquidità ancora elevati. Dopo circa due anni di contrazione, la dinamica dei prestiti al settore produttivo si è stabilizzata, in presenza di un più basso costo del credito e di un recupero della domanda per investimenti, per poi rafforzarsi ulteriormente nei mesi estivi». I dati sono contenuti nel rapporto 'L'economia della Puglia - Aggiornamento congiunturalè a cura della divisione di Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Bari della Banca d’Italia.
Secondo il documento, però, l’indebolimento del contesto congiunturale ha inciso sull'occupazione. Nel primo semestre di quest’anno il numero di occupati si è lievemente ridotto, interrompendo la fase espansiva registrata nell’ultimo quadriennio. Il calo ha riguardato sia i lavoratori autonomi sia i dipendenti. Le assunzioni delle imprese, al netto delle cessazioni, sono risultate inferiori per le posizioni a termine, mentre quelle a tempo indeterminato sono state superiori rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Secondo il rapporto, le richieste di utilizzo degli ammortizzatori sociali sono rimaste elevate, crescendo soprattutto nel settore della siderurgia.
REDDITO FAMIGLIE PUGLIESI CRESCE POCO
Nella prima parte del 2025 il reddito delle famiglie pugliesi ha mostrato un incremento contenuto, così come il loro potere d’acquisto, penalizzato dal rialzo dell’inflazione. Quanto ai consumi, si sono mantenuti sugli stessi livelli dello scorso anno, in presenza di un clima di fiducia stagnante. I dati sono contenuti nel rapporto 'L'economia della Puglia - Aggiornamento congiunturalè a cura della divisione di Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Bari della Banca d’Italia. Al contrario, dice Bankitalia, «l'espansione dei prestiti alle famiglie si è rafforzata, favorita dalla maggiore domanda. All’accelerazione ha contribuito soprattutto la componente dei mutui abitativi: sono risultate in forte aumento sia le nuove erogazioni sia le operazioni di surroga e sostituzione di mutui già in essere».
Secondo il documento, la crescita del credito al consumo è proseguita con un’intensità simile a quella del 2024. Nei primi sei mesi di quest’anno la qualità del credito bancario alla clientela residente è rimasta pressoché stabile e su livelli elevati nel confronto storico; i ritardi sui rimborsi dei finanziamenti al settore produttivo sono lievemente diminuiti. Infine la crescita della raccolta bancaria sotto forma di depositi di famiglie e imprese residenti, che si è intensificata, soprattutto per l’andamento positivo delle giacenze in conto corrente. È inoltre proseguito l’incremento del valore di mercato dei titoli in custodia presso le banche.