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Ecoballe, parte da Massafra la sfida di un’impresa pugliese

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Ecoballe, parte da Massafra la sfida di un’impresa pugliese

La Cisa ha realizzato una struttura ultramoderna in Campania: investimento da 20 milioni

Sabato 12 Novembre 2022, 13:28

RIMINI - In quelle tre lettere è sintetizzata la storia di uno scandalo che ha fatto il giro del mondo: RSB è infatti l’acronimo di «Rifiuti stoccati in balle», più comunemente noti come «ecoballe», quelle montagne di monnezza «imballate» alla fine degli anni Novanta e accatastate all’infinito per l’emergenza ambientale in Campania quando non c’era più una discarica disponibile. In pochi anni quelle balle divennero più di 5 milioni e mezzo diventando una vera e propria bomba ambientale a ridosso di due comuni, Giugliano e Villa Literno. Adesso, sarà un’azienda pugliese a «soccorrere», a distanza di 20 anni, la Campania, raccogliendo una vera e propria sfida.

Cisa Spa, azienda di Massafra leader nel settore ambientale (rifiuti ed energia) facente capo all’imprenditore Antonio Albanese, tra pochi giorni taglierà il nastro di un impianto nuovo di zecca, realizzato a Giugliano in Campania, comune dell’hinterland napoletano, in seguito a una procedura indetta dalla Regione Campania. Il Governatore De Luca, nel 2017, ha ereditato un situazione a dir poco esplosiva anche a causa di una sanzione della Ue, nel luglio 2015, costata 120mila euro al giorno fino al dicembre 2020, data di una «tregua». E grazie a un finanziamento di 250 milioni di euro condizionato a tre percorsi: trasferire un terzo dei rifiuti all’estero o in altre parte d’Italia; trasferire il 47% nel nuovo impianto di Caivano per la trasformazione in combustibile solido secondario. E, infine, trattare il 21% nel (nascente) impianto di Giugliano per il recupero di materia e la produzione di combustibile. Queste ultime due condizioni erano essenziali per la riduzione della sanzione di un terzo.

Il nuovo impianto è stato realizzato da Cisa mettendo in campo competenze e tecnologie di ultima generazione sulla valorizzazione del rifiuto ponendosi l’obiettivo di riuscire a trattare 420mila tonnellate di rifiuti entro la fine del 2024 per un totale di 800mila tonnellate entro il biennio successivo.

Si tratta di una struttura all’avanguardia, completamente automatizzata, e progettata per un completo recupero di parte del materiale trattato e per la conversione della parte residuale in combustibile solido secondario (CSS) per gli impianti di termovalorizzazione. Il CSS e CSS HQ saranno destinati a cementifici o alla termovalorizzazione e il materiale plastico recuperato potrà essere riciclato in altre strutture. Solo una minima parte verrà avviata alle discariche.

I rifiuti, dal momento del loro ingresso, sono sottoposti a una procedura meccanica di selezione, radiografati, separati, triturati e via vai inseriti in un innovativo «viaggio» tra corridoi produttivi rigorosamente controllati da centraline e sistemi informatici innovativi. Fino ad arrivare alla selezione di materia plastiche da avviare al recupero (si stima tra il 20 e il 25%), mentre la restante parte del flusso viene conferita alla linea di trattamento che, tramite separatore ottico, divide i flussi in CSS HQ (high quality) e CSS, facendoli confluire a dei trituratori raffinatori e successivamente a sistemi di pressatura, legatura (con filo plastico) e filmatura (solo per il CSS HQ). Tutto ciò, è bene precisare, avverrà senza stoccaggi intermedi e lungo un flusso continuo di lavorazione.

La notizia dell’avvio del nuovo impianto targato Cisa (investimento di circa 20 milioni di euro, e un organico di 25 persone) è stata ufficializzata a Rimini, nel corso della manifestazione sulla green economy «Ecomondo» (si è chiusa ieri) durante un incontro pubblico cui ha partecipato anche la Regione Campania.

Un progetto che taglia i ponti con il passato e guarda al rifiuto come una risorsa. Una logica della valorizzazione che permette di avviare una gestione del ciclo dei rifiuti puntando alla produzione energetica con attenzione e responsabilità ambientale.

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