La storia
Dall’Australia ad Altamura: «Nel campo di prigionia dove fu portato mio padre»
La figlia del deportato ha ammirato il murale fatto sull’immagine della madre
ALTAMURA - Dall’Australia ad Altamura per visitare il luogo in cui suo padre venne tenuto prigioniero e per ammirare un murales dedicato a sua madre. Molto emozionante il viaggio che Barbara Maclean Snape ha fatto in questi giorni, accolta dall’associazione «Campo 65» che in questi anni ha intrecciato e fatto conoscere storie di militari della seconda guerra mondiale, ricevendo le visite di figli o parenti di soldati e ufficiali che nella vasta area tra Altamura e Gravina vennero tenuti nelle baracche.
Tra loro appunto Barbara Snape che è figlia di Arthur Snape, soldato australiano che fu prigioniero nel campo 65. Alla madre di Barbara Snape e moglie di Arthur, la signora Mary (giunta alla ragguardevole età di 103 anni), è stato dedicato un murale in via Gravina, sul perimetro dell’ex Tribunale. La donna è stata scelta come simbolo di tutti i familiari che con apprensione hanno atteso in giro per il mondo le sorti dei loro mariti, fratelli, figli.
Tra Altamura e Gravina sorgeva il più grande campo di prigionia italiano della seconda guerra mondiale. Di circa ottanta edifici restano poche baracche in rovina, compresa la palazzina comando. Ubicato in territorio di Altamura, lungo l’attuale strada statale 96 e nei pressi dell’ospedale della Murgia, era stato costruito durante il secondo conflitto bellico con l’obiettivo di concentrare 12mila persone in tutto. Secondo le fonti consultate e raccolte dall’associazione Campo 65, nel periodo 1942-43 qui passarono circa 30.000 prigionieri, soprattutto del Commonwealth britannico, provenienti dai fronti della guerra d’Africa.
La figlia ha così visitato ciò che resta di quell’enorme luogo, tra immobili fatiscenti e pericolanti, ripercorrendo la storia di suo padre.
Ad Altamura, inoltre, nell’ambito del programma regionale sui luoghi della memoria, il Comune ha realizzato dei murales per la storia del campo che negli anni ‘50 e ‘60 è stato anche un Centro di raccolta dei profughi provenienti dalle terre di Istria, Dalmazia ed Italia orientale.
Alla madre di Barbara Snape è dedicato un murales, realizzato dal Marco Forte che ha scelto la foto della signora Mary per rappresentare idealmente tutte le mogli, madri e figlie che attendevano i loro amati. Emozioni molto forti.
Calorosa accoglienza da parte di Domenico Bolognese, fondatore e presidente di Campo 65, e degli altri soci. Inoltre l’ospite è stata ricevuta al Comune, dove ha incontrato il sindaco Antonio Petronella.
Sui social, in una sorta di diario di viaggio, ha scritto degli intensi giorni vissuti ad Altamura, descrivendo il suo grande piacere e i forti sentimenti di trovarsi davanti al grande disegno della madre, tanto da abbracciarlo. E ha ringraziato l’artista e tutti coloro - a cominciare da Bolognese e dall’associazione Campo 65 - che si sono impegnati in questo lavoro di recupero della memoria.