Storie

Da Firenze a Diso durante la guerra, Anna compie 100 anni nel «suo» Salento

Monica Arcadio

Decise di non tornare più a casa: «Mi manca guidare l'auto»

DISO - Cento anni. Anna Maria Ricchezza, per tutti nonna Anna, li ha compiuti il 3 luglio scorso circondata dall’affetto della sua famiglia e della comunità di Diso. L’amministrazione comunale ha festeggiato l’importante traguardo raggiunto da lei e da altre due sue coetanee.

Siamo in Salento ed è in questa cittadina, di poco meno di 3000 anime, che vive da quando era poco più che ventenne. Nonna Anna arrivù da Firenze, dove è nata, fino in Puglia per trascorrere qualche giorno di vacanza al mare insieme alla famiglia del padre. Sí, dovevano essere solo pochi giorni. Dopo sarebbe rientrata nella sua amata città d’origine. Non accadde. Erano gli anni della guerra, poi l’armistizio – l’8 settembre 1943 - e le difficoltà a trovare mezzi per tornare in una Italia divisa. Non era così semplice e comunque di tornare, nonna Anna non ne aveva più così tanta voglia. Stava bene a Diso e a Firenze l’aspettava una vita insieme alla seconda moglie del padre con cui non andava d’accordo.

«Era l’8 settembre. Stavo beatamente distesa su uno scoglio a prendere il sole quando arrivò la notizia dell’armistizio. Potevo tornare a Firenze, ma non lo feci», ci racconta nonna Anna, tra le centenarie che popolano questa piccola cittadina del Basso Salento, nota proprio perché si registra un’alta percentuale di anziani che arriva e va anche oltre il secolo di vita.

Elegante, spigliata, spiritosa nonna Anna ha due figli – Salvatore e Maria Pia - , quattro nipoti e altrettanto pronipoti. Una donna forte e determinata che nella vita ne ha passate tante senza arrendersi. Conobbe suo marito Vincenzo a Diso, invalido di guerra. Si sposarono in un momento in cui le possibilità economiche non erano tante. «Per qualche giorno cercai il mio abito da sposa. Girai in diversi negozi ma non lo trovai. E alla fine mi fu prestato – racconta nostalgica – da una cugina di mio marito che si era sposata qualche tempo prima. Era bellissimo quell’abito, realizzato con il tessuto dei paracadute. Non ho neppure una foto di quel giorno».

Nonna Anna è stata la prima donna a conseguire la patente di guida a Diso in un’epoca in cui, nel paese, ce n’erano appena due. «Mio marito non poteva guidare e avevamo un autista che ci accompagnava ovunque con la nostra macchina. A un certo punto ero stanca che altri guidassero la mia automobile e decisi di prendere la patente», spiega fiera e orgogliosa. Un po’ piccata quando specifica che da quattro anni, ormai, non le consentono di guidare. Le hanno tolto la patente e i figli hanno dato via anche la sua vettura. «Non l’ho vista piú dall’oggi al domani – dice – neppure me l’hanno fatta salutare la mia cara macchina».

Nonna Anna conduce la sua quotidianità circondata dall’amore e dalle cure della sua famiglia. Esce, fa passeggiate, va dal parrucchiere e legge tanto. Le piacciono i gialli e ogni giorno legge una paginetta della Bibbia. «Ai miei tempi, nonostante mancassero tante cose, era tutto più bello, più semplice», dice ancora.

«La mia gioia sono loro – aggiunge nonna Anna, guardando tra le lacrime i suoi figli e i nipoti – e voglio solo che loro stiano sempre bene e in pace».

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