L'iniziativa
Taranto, le maschere dei fliaci diventano un progetto artistico-scientifico
Le opere del Museo Archeologico Nazionale MArTA al centro della proposta di uno studio triennale dell'Università di Bari
TARANTO - Le opere del Museo Archeologico Nazionale MArTA di Taranto riprendono vita e le maschere teatrali dei fliaci, ritratte sui vasi del IV sec. a.C., diventano un progetto scientifico e artistico dedicato allo studio delle fonti e delle collezioni museali, alla formazione di giovani attori e alla produzione teatrale.
Gabriella Capozza, ricercatrice dell’Università degli studi di Bari «Aldo Moro», ha proposto un programma di studio triennale sulla ricezione della farsa fliacica magno-greca nella tradizione teatrale pugliese di età moderna e contemporanea che è stato accolto dalla direttrice del Museo, Eva Degl'Innocenti. Nell’iniziativa, illustrata nel corso dell’evento intitolato «Indietro nel tempo. Taranto e i fliaci», che si è svolto all’interno del Museo Archeologico, è stata coinvolta la cooperativa teatrale Crest che a sua volta ha avviato un progetto di co-produzione con la compagnia teatrale «I Nuovi Scalzi» di Barletta».
Il Museo tarantino ospita una delle collezioni più importanti di ceramiche apule legate all’iconografia teatrale. «Il progetto - ha aggiunto la direttrice Degl'Innocenti - avrà degli sviluppi importanti sulla conoscenza del teatro fliacico e che auspichiamo possa confluire presto in una vera e propria produzione teatrale». Per la ricercatrice Gabriella Capozza «c'è un legame molto forte tra questo teatro antico magno-greco e il teatro della contemporaneità e il collante è costituito proprio dalla commedia dell’arte, perché se vogliamo questo teatro magno greco costituisce un progenitore, andando a ritroso nel tempo, del teatro comico di oggi».