il caso

Sanremo 2020, «no» anche dalla Bellucci: la crisi rosa di Amadeus

Enrica Simonetti

Anche lei, come il rapper Salmo, ha declinato l'invito

E dire che voleva solo condurre il Festival: Amadeus, noto «quizzista» televisivo, è diventato in poche ore un bersaglio sul quale lanciano freccette un po’ tutti, dalle donne ai politici, dai suoi ex colleghi dj radiofonici a qualche nota attrice, come la bellissima Monica Bellucci. La quale dalla sua bocca sensuale ha pronunciato per Amadeus un secco «no». Anche lei in fuga da Sanremo, la nuova Alcatraz dalla quale è già... evaso un rapper come Salmo. Pure lui declinato l’invito per «divergenze». Amadeus divide? Amadeus è scomodo? È anticonvenzionale quanto il genio di Salisburgo Amadeus Mozart? Ma per favore!

La crisi rosa di Amadeus, che un genio non sembra proprio, è frutto di una possessione (non compositiva come quella di Mozart) ma forse dichiarativa: Amadeus deve essere un gaffeur professionista di quelli che lanciano battute «innocenti» ogni tanto. E così ha fatto presentando le donne che gli faranno da «ancelle» durante il Festival, in particolare lanciandosi in quella infelice definizione della fidanzata di Valentino Rossi - che poveretta emerge così bollata, manco non avesse un nome - e lanciandosi nel parallelo con il passo indietro rispetto al suo promesso sposo che tra l’altro è uno che corre in moto. «Amadeus voleva sottolineare il mio atteggiamento riservato!», ha cercato di difenderlo lei, che - tanto per dare una notizia - si chiama Francesca Sofia Novello e forse avrebbe fatto meglio a tacere, visto che chi è riservato in genere non presenta i Festival. Quindi: altra gaffe.

Ma non basta. Prima le donne contro Amadeus per la gaffe sui ruoli femminili, poi la polemica sul rapper anti-femminista-anti-sovranista Junior Cally, che forse i più non conoscevano. È un tipo davvero più riservato della Francesca Sofia, visto che canta mascherato. E il problema è sorto dalle parole della sua canzone definite «agghiaccianti» da Laura Boldrini ma anche dal segretario Pd Zingaretti e dallo stesso leader della Lega, Matteo Salvini. Da tutti, da ogni parte dell’universo politico (pensate che importanza!). Ma il bello è che a sua volta il mai mite Salvini, dicendo che «quel cantante offende le donne paragonandole a troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti», aggiunge anche: «Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana». Gaffe nella gaffe, se vogliamo, perché secondo Salvini pare quasi che a casa degli italiani questi comportamenti siano leciti, mentre in diretta tv no.

Insomma. Tutti contro tutti in un mondo che dovrebbe macinare canzoni e bellezza e invece come ogni anno ci regala chili di polemiche, tonnellate di siparietti inutili e - è bene ricordarlo - ettari di pubblicità. A proposito, pare che Sanremo costerà 18 milioni di euro e ne incasserà 31 di spot, mica male eh? E noi faremo tardi la sera (quanti di noi vorranno/sopporteranno) ingrassando la mente e le membra con gli ultimi ritrovati dell’industria pubblicitaria incessantemente rovesciati dal video al nostro divano.

Le donne «ancelle» di Amadeus però non ingrassano e come ogni anno regaleranno attimi di pura visione, facendoci già presagire che ci sarà come ogni anno lo scandalo (il seno svelato dalla bretella che cade o un bruco tatuato per rinverdire la farfalla di Belen). Non vedremo Elisabetta Gregoraci perché ha scritto sul web che le hanno preferito Miss Keta «visto che mio marito (Flavio Briatore) è di destra». Non vedremo Monica Bellucci e ufficialmente non sappiamo cosa l’abbia spinta al rifiuto. Ma vorremmo ascoltare qualche bella canzone, un’orchestra meravigliosa, un silenzio ossequioso come quello che persino l’Amadeus buono, il Mozart, coltivava ogni tanto, tra una sconvenienza e l’altra, ma soprattutto tra una meraviglia e l’altra.

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