Serie B

Bari, lunedì di «passione»: un crocevia contro il Pescara

Antonello Raimondo

Vivarini il motivatore: «Partita fondamentale. C’è bisogno di un bel carico di autostima»

Sbizzarritevi pure. E chiamatela come volete questa partita contro il Pescara. Spareggio, crocevia, bivio, ultima chiamata. Oggi conta solo vincere e, mai come stavolta, importa pochissimo anche come. Lo dice la classifica, lo «urla» una piazza stanca di raccogliere figuracce in ogni dove. Il Bari è ancora oggi un’entità indecifrabile, a pochissimi passi dal giro di boa. Finora è stato un mezzo disastro. Nel gioco, nella personalità, nella fase di non possesso, nella corsa e nel tasso di pericolosità. Quattordici punti, pensate un po’, sono grasso che cola per quello che s’è visto. Il nulla, o giù di lì.

«È una gara importantissima per la classifica, per il percorso che stiamo facendo, per tutti i problemi che abbiamo e per dare tanta autostima alla squadra. E soprattutto per dare una logica al lavoro che stiamo portando avanti. Dobbiamo essere predisposti alla sofferenza, all’umiltà e all’applicazione dei concetti. Dobbiamo consolidare tanti concetti di squadra. Voglio un miglioramento sotto il punto di vista della fase di possesso e del coraggio. Ci sarà una predisposizione maggiore della squadra perché giochiamo in casa», le prime parole di Vivarini in conferenza stampa.

«Per fare risultato una squadra deve lavorare bene in tutte le zone del campo - aggiunge l’allenatorte abruzzese che ritrova da avversario il Pescara dopo l’esonero di poche settimane fa - questa partita è importante perché stiamo aggiungendo tasselli al lavoro. Ci tengo alla fase di possesso palla. Più siamo organizzati e più riusciremo a portare palla nell’area avversaria. Mi aspetto una crescita importante. Ho analizzato la gara di Castellammare sotto il punto di vista della fase di possesso. È venuto meno il lavoro della profondità perché la attacchiamo poco, abbiamo approfondito questo aspetto negli allenamenti. Nella fase di possesso sono importanti i punti di riferimento: quando un calciatore riceve palla deve sapere dov’è un suo compagno. In questo momento si sforza troppo il gioco e di conseguenza si perde palla. Più riusciamo a dare sicurezza sulle posizione e sui movimenti e più il gioco sarà maggiormente fluido. Anche in questo caso non è facile con poco tempo a disposizione. Gli allenamenti sono pochi per fissare bene queste situazioni. Io vedo una squadra che ha voglia di apprendere e sono molto fiducioso».

«Il Pescara in questo momento ha recuperato giocatori forti per la categoria - il mirino si sposta sul Pescara, una ferita ancora apertissima - e hanno altri calciatori di livello. La squadra è diversa dalle ultime partite che ho fatto io. Ha un’anima importante, non mollano mai perché ci sono ragazzi umili. Bisogna prenderli con grande attenzione, è chiaro che hanno delle problematiche e dobbiamo giocare su quelle. Abbiamo dato priorità su altri aspetti. Ora abbiamo tre partite su quattro in casa: sto analizzando tanti aspetti in fase di possesso e sul modulo. Sono molto contento delle caratteristiche dei nostri attaccanti. Ora c’è bisogno di tanta fisicità. Castrovilli e Pagano a Castellammare hanno corso tanto. É difficile in questo momento avere degli attaccanti che siano solo bravi nella finalizzazione. Se costringo una punta come Moncini a fare dei lavori a cui è abituato lo snaturo. L’importante è che loro siano disponibili per la squadra. Spero di arrivare ad una soluzione per lavorare su due attaccanti di ruolo».

«Castrovilli? Lo conosco da tanto, ha avuto dei problemi fisici - spiega Vivarini - vedo la sua grande umiltà e la corsa che ha. Penso che possa fare un po’ di tutto, voglio risparmiarlo per sfruttarlo nelle proiezioni offensive». Il capitolo gestione: «Non è facile perché ci sono problemi mentali all’interno dello spogliatoio. C’è mancanza di entusiasmo ed esuberanza. Sto lavorando con tanta applicazione. Intanto, ritrovo Maggiore a disposizione».

Fermento ambientale. Oggi ci sarà una manifestazione nel centro cittadino contro la multiproprietà. E poi la curva ha annunciato diserzione. «Prendo atto e non posso entrare in questi discorsi perché conosco poco le situazioni - il commento del tecnico pescarese - io penso alla squadra, per noi è una partita troppo importante. Mi aspetto una grossa mano dai nostri tifosi, ma da tutti. Le negatività sono troppe, dobbiamo trasformarle tutte in positività, soprattutto l’apporto del tifo al San Nicola che è determinante. Rispetto le volontà della tifoseria, avranno sicuramente le loro ragioni».

«Per ottenere più velocemente degli equilibri di squadra, meno si cambia e meglio è. È chiaro che stiamo verificando i recuperi che hanno avuto i calciatori. Se riesco a cambiare il meno possibile lo farò», le ultime parole di Vivarini al tema turnover.

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