Serie A
Garanzia Coulibaly: muscoli, corsa e duttilità al servizio del Lecce
Nelle ultime annate agonistiche, il centrocampista maliano, punto di forza della nazionale del suo Paese, è stato e continua ad essere tra i calciatori dal rendimento più continuo della formazione salentina
Quello collezionato nella gara disputata contro il Verona è stato, per Lassana Coulibaly (sopra, nella foto di A. Scuro), il gettone di presenza numero 50 con la maglia del Lecce, con la quale ha giocato 48 partite nel campionato di serie A (38 su 38 nel 2024/2025 e 10 su 11 nel 2025/2026) e 2 in Coppa Italia (nella stagione in corso).
Nelle ultime annate agonistiche, il centrocampista maliano, punto di forza della nazionale del suo Paese, è stato e continua ad essere tra i calciatori dal rendimento più continuo della formazione salentina, tenuto sempre nella massima considerazione da Luca Gotti, Marco Giampaolo ed oggi da Eusebio Di Francesco, i tre tecnici che si sono avvicendati sulla panchina del team giallorosso.
Tra l’altro, Coulibaly si è sempre dimostrato estremamente duttile, in grado di ricoprire tutti i ruoli richiesti nella zona nevralgica del terreno di gioco, ma anche di svolgere compiti tattici differenti. In questa fase sta giostrando da mediano, in tandem con Ylber Ramadani, ma è stato impiegato anche da mezzala e da trequartista. Ha avuto l’input di fungere da incursore, cercando gli inserimenti per accompagnare l’azione d’attacco, ma in altri casi gli è stato chiesto di pressare il portatore di palla avversario o, come in questo periodo, di fungere da «frangiflutti» davanti alla difesa e di avviare il rilancio della manovra in tandem con il compagno di reparto.
Ebbene, a volte ha sfoderato delle prestazioni sopra le righe, di spessore. In generale, ha sempre avuto il grande pregio di non scendere mai al di sotto di un certo standard di rendimento. Insomma, di rado le sue prove non sono state sufficienti e comunque non ha mai meritato voti da «bocciatura».
È uno di quei calciatori spesso poco appariscenti, ma che danno sostanza, portando a casa tanta «legna», meritando, in talune circostanze, anche le luci della ribalta. Come il 25 maggio scorso quando, all’Olimpico di Roma, nella gara contro la Lazio, decisiva ai fini del raggiungimento della storica terza salvezza consecutiva in massima serie, al termine di una azione caparbia, ha realizzato la rete che ha permesso al Lecce di imporsi e di fare festa. Con questo gol, il maliano è entrato di diritto e con pieno merito nella storia del club di via colonnello Costadura. Nel torneo in corso di svolgimento, Coulibaly ha firmato l’1-0 nel match casalingo contro il Bologna, poi terminato 2-2, colpendo anche un palo clamoroso, a conferma delle dichiarazioni del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino che, parlando di lui, in precedenza, aveva rimarcato come il maliano avesse le caratteristiche per dare il proprio contributo in fase di finalizzazione, se utilizzato con certi compiti.
Nei primi 11 turni del campionato 2025/2026 ha saltato la trasferta di Udine a causa dell’attacco influenzale che lo ha colpito nei giorni precedenti la sfida e la sua assenza si è fatta sentire in maniera eclatante, in quanto, nei primi 45’, il Lecce ha sbandato in modo pauroso dinanzi alle avanzate dei friulani. Fatta salva questa eccezione, Di Francesco non ha mai rinunciato a schierarlo in campo, sempre dal primo minuto, sostituendo in cinque circostanze sul finire della contesa, stante il dispendio di energie psico-fisiche connesso ai movimenti che deve compiere, in base al suo ruolo ed ai compiti che gli vengono affidati.
Eppure, il suo approccio con il «Via del Mare» non è stato certo dei migliori. Ingaggiato dalla Salernitana nell’agosto 2024, è stato schierato da Gotti nel secondo tempo della partita d’esordio del torneo 2024/2025, persa contro l’Atalanta per 4-0. Ebbene, Coulibaly, ancora a corto di condizione, ha palesato diversi impacci, tra i mugugni dei tifosi sugli spalti, per nulla convinti dell’acquisto. In seguito è stato utilizzato per 4’ contro l’Inter, per 15’ contro il Cagliari e per 45’ contro il Torino. Poi, una volta al top della forma, è diventato un titolare inamovibile, sino all’apoteosi dell’Olimpico.
Chi lo conosce bene lo descrive come un ragazzo che ha grande umiltà e che sa essere funzionale alle dinamiche dello spogliatoio. È legato alla società salentina da un contratto che scadrà il 30 giugno 2027, ma il sodalizio presieduto da Saverio Sticchi Damiani vanta una opzione per il prolungamento automatico per una ulteriore annata. C’è da credere che, se il suo rendimento sarà sempre questo, il Lecce la sfrutterà senza ombra di dubbio.
Intanto, la squadra giallorossa si sta allenando presso l’Acaya Golf Resort, dove resterà per tre o quattro settimane. Sul campo «Graziano Fiorita» del centro sportivo di Martignano, infatti, è stata effettuata la trasemina con il cambio della tipologia di erba, nel rispetto di una pratica agronomica seguita sulla maggior parte dei terreni di calcio professionistici e che va fatta nel periodo invernale. Il medesimo trattamento è stato effettuato per il manto erboso del «Via del Mare», sfruttando la precedente sosta per le nazionali.