serie a

Lecce non spicca il volo, si dimostra poco cinico in zona gol

Nella ripresa la partita perde di intensità, il ritmo generale è lento. A provarci sono solo i salentini

Lecce-Verona 0-0

LECCE (4-2-3-1): Falcone; Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani; Morente (21’ st Pierotti), Berisha (41’ st Kaba), Banda (31’ st Sottil); Stulic (21’ st Camarda). A disposizione Fruchtl, Samooja, Kouassi, Siebert, Ndaba, Sala, Helgason, Maleh, N’Dri. Allenatore Di Francesco.

VERONA (3-5-2): Montipò 6.5; Bella-Kotchap 6.5, Nelsson 6.5, Valentini 6; Belghali 6.5, Akpa Akpro 6, Gagliardini 6, Harroui 5.5 (10’ st Bernede 6), Bradaric 6 (29’ st Frese 6); Giovane 6 (29’ st Sarr 6), Orban 5.5 (41’ st Niasse sv). In panchina: Perilli, Toniolo, Nunez, Slotsager, Ebosse, Cham, Kastanos, Elmusrati, Mosquera, Ajayi. Allenatore: Zanetti 6.

ARBITRO: Abisso di Palermo.

NOTE: ammoniti Akpa-Akpro, Coulibaly, Valentini, Bradaric, Frese. Recupero 2 pt, 5 st. Spettatori 24.678 di cui 22.319 abbonati.

ANTONIO Calò

LECCE Il «Via del Mare» resta un tabù. Ad una settimana dal colpaccio esterno centrato a Firenze contro la «Viola», il Lecce non riesce a ripetersi nello scontro diretto casalingo disputato contro il Verona, che termina a reti inviolate. I salentini muovono la classifica, il che è importante, ma non compiono il balzo in avanti auspicato alla vigilia del match. Che la sfida con gli scaligeri sarebbe stata complicata, del resto, lo chiariva a storia recente dei confronti disputati dalle due formazioni nel Salento che, nelle ultime quattro stagioni, si sono dipanate sempre sul filo dell’equilibrio e si sono concluse con il successo giallorosso per 1-0, nel 2024/2025, e con l’affermazione gialloblù per 0-1, nel 2019/2020, 2022/2023 e 2023/2024. Falcone e compagni rinviano ancora l’appuntamento con la vittoria casalinga in campionato, che manca dal 18 maggio scorso, ovvero dall’1-0 inflitto al Torino nella penultima giornata del torneo 2024/2025.

Com’era accaduto contro il Sassuolo, ai «punti», per quanto espresso e soprattutto per quanto creato nell’arco dell’intera gara, avrebbe vinto senza dubbio il Lecce. Ma nel calcio, per conquistare l’intera posta in palio, occorre segnare ed i salentini continuano a stentare sotto questo profilo, pur creando i presupposti per farlo.

Di Francesco sceglie la linea della continuità e schiera, in avvio, la medesima formazione impiegata dal primo minuto nel precedente incontro con la Fiorentina. Falcone tra i pali. Retroguardia a quattro con Veiga a destra e Gallo a sinistra, Gaspar e Tiago Gabriel centrali. Mediana con Ramadani e Coulibaly. Berisha ad agire da trequartista, tra gli esterni alti Morente e Banda. Stulic centravanti.

Il primo tempo è frizzante, ricco di capovolgimenti di fronte. Il Lecce ci prova con maggiore insistenza, ma il Verona non sta a guardare. Tra i salentini è particolarmente ispirato Banda (ma calerà drasticamente nella ripresa), autentica spina nel fianco sulla sinistra, per la difesa dei veneti. Ramadani è l’uomo ovunque. Berisha cerca di ispirare. Tiago Gabriel è come sempre preciso in chiusura. Da alcune sortite di Banda nascono le opportunità più ghiotte per i padroni di casa: al 6’, quando effettua un’azione insistita in area, ma la conclude con un tiro centrale, ed al 24’, quando vola sulla fascia sinistra e poi converge, scoccando un fendente che Montipò respinge in corner con un volo plastico. Al 15’, è Tete Morente, imbeccato da Berisha, a tergiversare troppo ed a farsi deviare la “botta” da Bradaric. Anche gli ospiti hanno le loro opportunità: al 19’, Gaspar cincischia nei propri sedici metri e si fa scippare la sfera da Belghani, che «spara» sull’esterno della rete, ed al 28’, quando Orban riceve la palla al vertice dell’area piccola, sulla destra, e calcia, ma Falcone non si fa sorprendere e ci mette la manona.

Nel secondo tempo i ritmi si abbassano, aumentano gli errori tecnici, ma l’unica compagine a provare con convinzione a sbloccare il risultato è il Lecce. Il Verona, di contro, abbassa il baricentro, a difesa dei propri sedici metri. Per i gialloblù evidentemente è più urgente muovere la classifica in uno scontro diretto disputato in trasferta piuttosto che provare ottenere il primo successo stagionale.

Le occasioni sono quasi tutte di marca salentina. Al 20’, Stulic «spara» dal limite dell’area e Montipò rischia di essere sorpreso, complice una lieve deviazione, ma salva con i piedi. Al 23’, arriva l’unico sussulto degli ospiti, ma Belghami deposita tra le braccia di Falcone da favorevole posizione. Al 32’, Abisso concede il rigore in seguito ad un intervento di Bella-Kotchap su Camarda, ma lo revoca, tra i fischi del «Via del Mare», dopo revisione al Var. Infine, al 38’ è Camarda ad impegnare severamente Montipò, che si erge a protagonista anche 1’ dopo, su una grande conclusione di Sottil.

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