serie a
Lecce, rotta su Parma. Minotti gioca d’anticipo: «Emiliani con qualità tecnica, i giallorossi devono crescere in fretta»
A parlare è Lorenzo Minotti (che ha effettuato, per Sky, il commento tecnico della gara contro i rossoblù), ex difensore di spessore, che nella propria carriera ha disputato 280 gare con il Parma
«Contro il Bologna, il Lecce ha dimostrato di avere un piano gara chiaro e di saperlo sviluppare con grande applicazione. Ma ho notato anche diversi difetti ed un collettivo ancora indietro, probabilmente perché ha perso alcuni elementi di spicco, rinnovando i ranghi con calciatori giovani e che dovranno dimostrare di essere da serie A».
A parlare è Lorenzo Minotti (che ha effettuato, per Sky, il commento tecnico della gara contro i rossoblù), ex difensore di spessore, che nella propria carriera ha disputato 280 gare con il Parma, prossimo rivale della formazione allenata da Eusebio Di Francesco, vincendo una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa ed una Coppa Uefa, tra il 1991/1992 ed il 1994/1995.
«La piazza dovrà avere pazienza e dovrà supportare la squadra nel suo percorso di crescita - prosegue Minotti - Penso che l’ambiente abbia la consapevolezza che sarà un campionato complicatissimo, di sofferenza. Il discorso vale per tutte le quattro-cinque compagini che hanno operato con budget ridotti e che hanno l’obiettivo quello di conservare la categoria. Per farcela, però, per i salentini sarebbe fondamentale che ciascun giocatore cresca in fretta ed impari presto dai propri sbagli perché non è semplice recuperare i punti lasciati per strada. Contro un Bologna un tantino sottotono, ad esempio, senza i gravi errori individuali che sono stati commessi, il Lecce probabilmente sarebbe riuscito ad imporsi e ad intascare tre punti invece di una».
Minotti approfondisce l’analisi per singoli reparti: «La retroguardia è stata rinnovata in ogni stagione, facendo fronte alle cessioni di Pongracic e Gendrey, poi di Dorgu ed ora di Baschirotto, al quale bisogna aggiungere la rinuncia a Guilbert, elemento d’esperienza. Kouassi e Tiago Gabriel mi sono sembrati interessanti, ma ancora acerbi. Non a caso, proprio loro hanno sbagliato in maniera evidente contro i felsinei. Inoltre, Gaspar, che al primo anno nel Belpaese si è comportato bene, ora è chiamato ad essere il leader del reparto e si tratterà di capire se è pronto per un ruolo tanto impegnativo».
L’ex difensore reputa il centrocampo il reparto più convincente: «Coulibaly è una certezza. Contro il Bologna si è disimpegnato bene anche in una posizione più avanzata. Ramadani è tornato centrale nel progetto, dopo essere stato spesso ai margini nel 2024/2025, ed è un mediano solido. È lecito attendersi un salto di qualità da Berisha che, dopo le fiammate della scorsa stagione, non ha ancora compiuto i progressi che deve effettuare per diventare un calciatore di assoluta affidabilità. Ma il reparto ha tenuto bene botta».
In attacco, Minotti individua delle criticità: «Morente e Pierotti danno tanto in entrambe le fasi, ma non segnano da gennaio. Camarda è un giovane di talento, ma è alla sua prima esperienza vera in A. Stulic è arrivato in Italia a fine mercato e dovrà adattarsi al nostro calcio. Ad oggi non si è sbloccato. Sottil contro il Bologna era out, mentre Banda e N’Dri, per ora, sono un po’ discontinui».
Francesco Camarda ha fatto centro per la prima volta, firmando il gol del 2-2: «Ha realizzato una rete da attaccante d’area. È un ragazzo talentuoso, che in ambito giovanile ha fatto capire di essere ampiamente superiore alla media. Proprio per questo motivo, su di lui ci sono tante aspettative. Ma bisogna tenere presente che è pur sempre un 17enne al quale bisogna permettere di crescere attraverso i passi giusti».
L’ex calciatore originario di Cesena ha avuto modo di vedere all’opera anche il «suo» Parma: «Sul piano della qualità tecnica ritengo che abbia qualcosa in più del Lecce, ma dovrà comunque battagliare per restare in A. Proprio come la compagine salentina, annovera in organico diversi giovani alle prime armi in massima serie. I ducali, però, perdono a volte le distanze tra i reparti e, di conseguenza, l’equilibrio. Il che li porta a subire delle sbandate ed a commettere gravi errori. Com’è accaduto contro il Cagliari, in un match nel quale si sono espressi bene, ma hanno perso».
La partita tra Parma e Lecce (in cartellone sabato alle 15) sarà aperta: «È uno scontro diretto. I punti servono ad entrambi i team. Suppongo che gli emiliani proveranno ad imporre la propria manovra e che i salentini terranno il baricentro basso, con due linee molto strette, pronti a ripartire in velocità soprattutto sulla sinistra, dove il tandem Gallo-Morente mi è piaciuto parecchio nella sfida di domenica».