serie c

Monopoli se la gode, un primato da sogno

gianluca cascione

Il presidente Rossiello: «Bello far festa dopo quello che abbiamo passato l’anno scorso. La strada è lunga, ora testa alla Juve Next Gen»

MONOPOLI Con il successo ottenuto lunedì sera contro il Foggia il «Gabbiano» ha centrato il suo obiettivo: la salvezza. Sembra ironico, con i biancoverdi sul gradino più alto del podio, parlare di permanenza. Ma proprio su quello che a inizio stagione era stato fissato come proposito principale si fonda il primato attuale del Monopoli, ottenuto con sofferenza, con prudenza, con lo stretto necessario, proprio come si attiene a una squadra che deve mantenere la categoria. Sono passati alcuni mesi da quella partita, quasi stregata, che stava per condannare alla D la compagine del presidente Francesco Rossiello. L’imprenditore bitontino è rimasto alla guida del sodalizio. Con lui anche il direttore sportivo Marcello Chiricallo e parte di quella rosa. È cambiato l’allenatore e la mentalità dei suoi elementi. Da provinciale, si dirà, fondata sulla praticità, sull’essenziale. E come nel 2021-22, sempre con Alberto da Cesana Brianza in panchina, i record si susseguono uno dopo l’altro. Primato in classifica, mai successo in questa parte del torneo, quindici risultati utili consecutivi, cinque successi di fila, migliore difesa del girone e tanto, tanto altro.

A fine gara non è mancato il rituale della foto dei festeggiamenti negli spogliatoi con tutta la truppa. A distanza di alcune ore, invece, i toni del numero uno di via Togliatti sono pacati. «Dobbiamo soltanto lavorare», ammette il presidente del Monopoli Francesco Rossiello, «già da oggi (ieri, nda) con gli allenamenti. Si deve semplicemente continuare su questa linea. Le considerazioni le lasciamo a fine campionato. Vedremo cosa avremo fatto». Una rondine non fa primavera, dunque. Anche se in cielo da tempo ci sono stormi di pennuti. «Non possiamo pensare di aver vinto il campionato. Abbiamo solo vinto un derby. È bello vedere il Monopoli in festa dopo quanto vissuto l’anno scorso: è un piccolo riscatto. Dobbiamo concentrarci su ogni singola partita, ora la testa è orientata sulla trasferta di Biella che sarà la più difficile delle ultime. La Juve Next Gen, con Brambilla, ha ripreso a macinare gioco, è una squadra giovane ma con tanta qualità». Quindi la fatidica domanda sul mercato d’inverno: anche il «Gabbiano» farà i colpi necessari per vincere il campionato? «Il ds è stato abbastanza chiaro: vogliamo mantenere inalterati gli equilibri dello spogliatoio, ormai collaudato e forte. Quindi se dovesse arrivare qualcuno dovrà necessariamente avere queste caratteristiche».

Colombo si gode il momento magico. «È una soddisfazione ottenere 44 punti», afferma il raggiante tecnico monopolitano, deus ex machina di questo capolavoro, «ma anche un premio per quello che stiamo facendo. Il fatto di non aver perso in casa è un punto a nostro favore, ora vediamo di fare il nostro meglio. Il pareggio dell’Avellino aumenta il vantaggio, potremo ambire a qualcosa. Si potrà inciampare domani, ma questo vantaggio in futuro può farci mantenere una certa posizione». Contro il Foggia sono emersi gli stessi segnali positivi visti contro il Sorrento. «La squadra», continua, «è matura: nelle giornate anche non migliori e non felici, riesce a capire la lettura della partita. Questa vittoria dimostra che è stato fatto un altro passo avanti in classifica, ma soprattutto mostra la maturità di un gruppo che, nonostante tutto, sta dimostrando una certa continuità anche in situazioni difficili. Abbiamo tirato fuori quel vecchio Dna che ci permette di essere primi, cosa per me relativa ma che mi lascia soddisfatto: questo gruppo continua a stupire e creare record su record per quanto concerne il Monopoli. Non posso che essere orgoglioso».

Postilla finale sul mercato. «Sono molto sereno e tranquillo, anche perché ovviamente ho parlato di questo con i ragazzi e tutti mi hanno confermato la loro volontà di rimanere qui. Questo non significa che avverrà - conclude - ma dimostra come all’interno del gruppo ci sia un certo grado di serenità, conseguenza sicuramente dei risultati, ma anche dei legami che si sono creati tra gli stessi calciatori».

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