Serie A

«Un Lecce in crescita: grazie a Giampaolo salvezza alla portata»

Antonio Calò

«Contro i biancocelesti, la squadra ha confermato di essere in netto crescendo, di avere trovato grande compattezza ed anche una sua identità»

LECCE -«A dispetto dell’immeritata sconfitta subita, dopo la gara con la Lazio il Lecce può guardare al futuro con la convinzione di avere le carte in regola per lottare sino agli ultimi 90’ per tentare di conquistare la terza salvezza di fila in massima serie, un risultato storico per la “piazza”, che non ha mai disputato la A per quattro stagioni consecutive». Ad esprimere questa opinione è Dario Levanto, salentino doc, cresciuto calcisticamente nel vivaio del Lecce, per poi approdare nella formazione maggiore, con la cui maglia ha militato dal 1983 al 1990, prendendo parte alla prima storica promozione in A, collezionando 131 presenze in tre campionati di massima serie, quattro di B ed in Coppa Italia.

«Contro i biancocelesti, la squadra ha confermato di essere in netto crescendo, di avere trovato grande compattezza ed anche una sua identità - prosegue Levanto - Insomma, chi aveva già intonato il “de profundis” anticipato dovrà ricredersi perché i giallorossi non hanno nulla di meno rispetto alle altre compagini pericolanti. Il torneo sarà complicatissimo sino alla fine, ma Baschirotto e compagni daranno battaglia». Il Lecce sembra rivitalizzato dalla “cura” di Marco Giampaolo: «Dall’esterno è impossibile stabilire cosa sia scattato in seno al gruppo dopo il suo arrivo. Non è solo una questione di scossa impressa dal cambio della guida tecnica. Il nuovo trainer ha saputo stimolare la reazione dei calciatori, innanzitutto sul piano mentale. In questo è stato aiutato dai risultati positivi, in quanto nel calcio la medicina migliore è costituita dal muovere la classifica, Quando si mettono punti in cascina si lavora meglio, cresce l’autostima ed in campo riescono cose che in precedenza sembravano impossibili da fare. Si gioca con maggiore convinzione. L’allenatore di Bellinzona, inoltre, ha anche introdotto alcuni “concetti” che approfondirà con il trascorrere del tempo».

L’ex centrocampista giallorosso si sofferma su un’altra questione: «I risultati favorevoli hanno fatto tornare in sereno nell’ambiente inteso nel suo complesso. Le ultime uscite della gestione di Gotti, stanti le difficoltà palesate dalla squadra, sono state caratterizzate dai mugugni ed a volta dalla contestazione dei tifosi. Tutte situazioni comprensibili dettate dalla delusione, ma che non hanno certo aiutato chi andava in campo. Ora, di contro, le varie componenti remano nella medesima direzione. La spinta del pubblico ha un peso rilevante ed i supporter sono pronti a considerare in modo benevolo anche una sconfitta, in quanto maturata dopo una prova di spessore come quella con la Lazio». L’esterno alto Tete Morente, stroncato dai supporter e bocciato dalla critica, negli ultimi incontri è assurto a protagonista assoluto: «Purtroppo, c’è la tendenza ad esprimere giudizi definitivi troppo in fretta. Si pretende che un calciatore riesca ad esprimersi subito al meglio, ma non è automatico che sia così. Soprattutto quando si proviene da un altro torneo, da un calcio differente da quello italiano che è molto tattico, quando si parla una lingua diversa e ci si cala in un mondo differente da quello nel quale si è vissuto per anni. Ciascuno ha i suoi tempi per inserirsi. Occorre avere pazienza. Ma questa c’è o non c’è a seconda che i risultati del collettivo siano o meno quelli sperati. È così ovunque. Tra i professionisti come tra i dilettanti. Non accade solo a Lecce».

Levanto è stato colpito da Medom Berisha: «Aveva disputato un ottimo match a Torino, contro i granata, in avvio di stagione. Poi si è fatto male ed è stato costretto ad un lungo forfait. Lo abbiamo rivisto all’opera con il Monza e nuovamente con la Lazio. Mi ha impressionato. A dispetto dei suoi 21 anni, sta in campo come un veterano. Ha personalità. Si assume delle responsabilità. Chiede la palla e non si tira mai indietro. Un bel biglietto da visita per un ragazzo che agisce a centrocampo, in un ruolo-chiave». L’ultima sfida del 2024 vedrà il Lecce impegnato a Como: «Sarà una partita “tosta”, difficile, contro un team che, classifica alla mano, è un avversario diretto nella bagarre-permanenza. In sede di pronostici, però, la compagine lariana non era indicata nel gruppo delle formazioni a rischio di declassamento. Ha speso tantissimo sul mercato estivo, puntando su nomi eclatanti. Fare un passo in avanti in graduatoria nel prossimo turno sarebbe importantissimo, anche perché, a seguire, i giallorossi dovranno vedersela con Genoa, Empoli e Cagliari e saranno impegnati tre volte su quattro in trasferta. Insomma, per Falcone e compagni si profila un ciclo di gare il cui esito avrà una valenza notevole, ma non decisiva, nell’economia dell’annata agonistica. Superarle a pieno voti darebbe ulteriore slancio».

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