Serie A

Roma-Lecce: il match finisce 4-1 all'Olimpico. I capitolini calano il poker

Pierpaolo Verri

Nel primo tempo romani in vantaggio, poi il pareggio dei salentini. Nel giro di pochi minuti la Roma segna due reti di fila nel secondo tempo. All’86 la rete del poker

LECCE - Il Lecce dura un solo tempo e alla fine è costretto ad arrendersi alla Roma. I giallorossi allenati da Marco Giampaolo escono dall’Olimpico sconfitti con il risultato di 4-1. Dopo l’iniziale svantaggio nella prima frazione di gioco, i salentini riescono a riacciuffare il momentaneo pareggio, ma crollano nella ripresa sotto i colpi della formazione allenata da Claudio Ranieri.

L’inizio di partita vede da subito i padroni di casa grandi protagonisti. Dopo appena quattro giri di lancette è il palo a salvare il Lecce. Dybala è abile a sbucare al centro dell’area e a colpire di testa, Falcone non è impeccabile nella respinta e si aiuta spingendo il pallone sul legno. Il vantaggio della Roma arriva però al 12’ grazie a Saelemaekers, che si infila fra le maglie della difesa avversaria e trova la rete con un diagonale che beffa Falcone.

La formazione capitolina tiene bene il campo e appare in grande fiducia, a fronte di un Lecce maggiormente in difficoltà. La Roma avrebbe anche la chance per il raddoppio, ancora una volta con un colpo di testa in mischia del solito Dybala, che trova la respinta di Krstovic sulla linea di porta. Sul finire del primo tempo, il Lecce trova il guizzo che porta alla rete del pari. Coulibaly chiude una bella triangolazione con Rebic e viene atterrato in area da un intervento irruento di Abdulhamid. Dopo un attimo di esitazione, l’arbitro Chiffi indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri si presenta Krstovic, che non sbaglia e pesca l’angolino alto per il gol che vale l’1-1.
Con i cambi fra primo e secondo tempo, Giampaolo decide di ridisegnare il suo Lecce operando tre sostituzioni. Entrano in campo Oudin, Kaba e Morente che rilevano Rebic, Ramadani e Rafia. Nella ripresa, tuttavia, la Roma scende in campo con maggiore convinzione, mentre il Lecce non riesce a sfruttare alcuni buoni spazi che si aprono in contropiede. I padroni di casa provano a bucare la difesa avversaria con alcune combinazioni veloci, sfiorando il raddoppio prima con Dybala e poi con Pisilli.

Il 2-1, alla fine, arriva poco prima dello scoccare dell’ora di gioco grazie a Mancini, che di testa, al centro dell’area di rigore, prende il tempo a Baschirotto e trova la deviazione vincente. Il secondo gol galvanizza la formazione capitolina, mentre i salentini perdono certezze e le giuste misure sul campo. Così, al 67’ arriva il gol che porta il risultato su 3-1, grazie a un’azione in velocità che libera Pisilli alla conclusione vincente. A pochi minuti dal novantesimo, la Roma cala poi il poker con una ripartenza conclusa in rete da Koné. Nel corso dell’azione, però, Gaspar cade a terra con una torsione dal ginocchio: l’angolano esce in barella e c’è grossa apprensione per le sue condizioni. Allo scadere i salentini sfiorano il secondo gol con una bella bordata da fuori area di Berisha che si stampa sul palo.

Al fischio finale il Lecce riceve l’applauso dei quasi 4.000 tifosi che hanno riempito il settore ospiti incitando la squadra dall’inizio alla fine, in maniera encomiabile. Al tecnico Giampaolo spetta adesso il compito di capire quanto di buono salvare da questa sconfitta e quali aspetti, invece, sono quelli su cui lavorare maggiormente per migliorare. La sconfitta nella capitale non incide sulle chance di salvezza, ma deve sicuramente costituire una tappa del percorso di crescita di una squadra che ha ancora una lunga strada davanti a sé.

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