serie b
«Liberazione» Sibilli, il Bari ritrova fantasia
Il primo gol in campionato, domenica scorsa nel 3-2 al Cittadella, mette le ali a Giuseppe Sibilli. «Ci manca un pizzico di malizia e anche concentrazione»
BARI - Tanto tuonò che piovve. Il primo gol in campionato, domenica scorsa nel 3-2 al Cittadella, mette le ali a Giuseppe Sibilli. Il bomber ritrovato di Moreno Longo che, insieme al capocannoniere Lasagna (quattro gol) e allo sparring partner Novakovich (tre) rimpingua la batteria dei finalizzatori biancorossi. Con quattordici turni alle spalle e 596’ giocati, la punta napoletana è stata schierata nove volte nell’undici titolare, subentrando una volta nel 3-0 di Frosinone e saltando la sfida interna vinta sul Mantova dopo l’infortunio muscolare di fine agosto in casa Sampdoria. Oltre al gol procurato e trasformato su rigore, nella sfida di tre giorni fa contro i veneti è arrivato anche il terzo assist vincente stagionale dopo quelli confezionati contro Cremonese e Reggiana. Al momento, si è lontani dallo score delle undici marcature firmate nello scorso campionato. Ma ci sono tempo e voglia per rimettersi in careggiata.
«Il gol di domenica scorsa - ammette Sibilli - è stato come una liberazione dopo un periodo lungo sei mesi senza segnare. Rimasto a digiuno così a lungo, nella testa si crea un po’ di casino. Sono contento perché lo stavo cercando, occasioni ne ho avute. Sono felice e dedico questo gol al bambino che presto mi farà diventare papà. Il mio campionato riparte dal Cittadella».
Una grande gioia per mettere alle spalle settimane difficili: «Non cerco alibi. L’infortunio ha pesato a livello fisico. Sono un giocatore di gamba, un problema al flessore l’ho avvertito per un paio di partite dopo il rientro. Il problema è stato più di testa. Mi sono tenuto tante cose dentro. Ho sofferto, ma in silenzio. Mancano tante partite e sento che c’è feeling con i compagni. Sono sereno e questo mi trasmette molta fiducia». Lo dicono anche le esultanze in occasione dei tre gol al Cittadella: «La posizione della classifica aiuta. Quando si vive una fase serena, penso alle dodici partite senza sconfitte, c’è un’armonia che ti fa stare bene. Io stesso sono stato il primo ad esultare ai gol di Lasagna e Maiello».
Successo sul Cittadella condito tuttavia da molti patemi, soprattutto nel secondo tempo. Una costanza in questo campionato, in particolare nelle riprese con rimonte clamorose: «Al Bari - continua Sibilli - mancano diversi punti. Le rimonte sono state immeritate. Ci stiamo lavorando perché il problema c’è. È un aspetto mentale. Tante volte ci piacciamo troppo. Servono più malizia e concentrazione. La squadra molla nei secondi tempi. Ci siamo parlati perché non accada più. Se avessimo preso il terzo gol dal Cittadella sarebbe rimasto uno strascico che ci saremmo portato dietro per tutto il campionato. Anche alla luce della precedente scottatura contro la Reggiana. Non ce lo meritiamo. Stiamo facendo un buon campionato e possiamo dire la nostra. Il gruppo è forte». Da questo punto di vista, Longo ha fatto coincidere l’inversione di tendenza con la carenza di personalità: «I leader ci sono - riconosce l’attaccante del Bari - e si potrebbe tirare fuori qualcosa in più sul piano dell’attenzione».
Sibilli e il nuovo modulo che lo svincola dalle due punte: «Il Beppe dell’anno scorso non lo giudico, per l’annata particolare vissuta dentro e fuori lo spogliatoio. Nel gruppo, ero quello più lucido e ho fatto bene. Nessuno me lo toglie. Quest’anno è cambiato tanto. Ci sono più codifiche e intensità. Mi trovo bene con Longo. Capisco ciò che vuole. Gioco meglio dietro le punte che da mezzala. Mi metto a disposizione». A prescindere dal dualismo con Cesar Falletti: «Il nostro rapporto è fantastico. Fatte salve le necessità di campo, possiamo giocare anche insieme. Da parte di entrambi, non c’è nessuna rivalità. Parliamo di grande professionista, un giocatore che non si discute. Mi ha impressionato tanto. Spero di giocarci accanto. Lo possiamo fare«. Sibilli sui limiti e i margini di miglioramento: «Possiamo fare meglio nel palleggio se finalizzato a segnare. Una gestione del genere è l’aspetto più importante».
«Il campionato? È molto equilibrato. Sassuolo a parte, il Pisa sta facendo grandi cose. Una squadra fisica con un bel progetto dietro. A Carrara ha steccato, perché la B è difficile. Alla piazza dico che il Bari ci deve credere. Possiamo dire tanto. La classifica è bugiarda». Brescia, Cesena e Pisa all’orizzonte. Tre snodi clou per capire cosa il Bari può diventare da grande: «Sono tre esami e penso siano le partite più belle da giocare. Ci diranno di che pasta siamo fatti. Siamo a novembre e giochiamo contro tre avversari forti, due fuori e una in casa. Serviranno delle prestazioni per comprendere a cosa ambire. Longo fa sentire tutti importanti. Ognuno di noi sta avendo delle possibilità. Il mister sa leggere e preparare le partite in maniera eccezionale. Penso al pareggio sul campo dello Spezia. Bravi anche noi ad adattarci alle sue richieste. Cambiare - la chiosa di Sibilli - non è un problema e lo abbiamo dimostrato».