Serie A

Gotti detta la via: «Lecce, usa la testa»

Pierpaolo Verri

«Milan diverso dalla Roma, servirà intelligenza», oggi in campo alle 15

LECCE - Il Lecce è pronto ad andare in scena nella scala del calcio. Questo pomeriggio alle 15, la squadra giallorossa scenderà in campo a San Siro contro il Milan: una sfida sulla carta proibitiva, ma i salentini hanno voglia di provare a ribaltare i pronostici della vigilia. Luca Gotti crede nella sua squadra, in grande fiducia dopo la prova convincente sfoggiata contro la Roma. «Sarà una partita difficile, come tutti gli incontri di serie A - dice il tecnico presentando la sfida - il Milan è una squadra di alta classifica che sta vivendo un ottimo momento di forma, ma ha caratteristiche diverse rispetto alla Roma. Questo ci imporrà dei cambiamenti in alcuni atteggiamenti che abbiamo messo in pratica nell’ultimo turno di campionato. Il Milan vive di ondate, ha dei momenti in cui ti travolge e dei momenti in cui rifiata. Voglio cercare di limitare alcune delle loro caratteristiche, se sarà possibile. Loro hanno giocatori abili a muoversi molto, sono bravi a portarti in giro per il campo se provi ad affrontarli individualmente. Dobbiamo riuscire a superare questo problema difendendoci di squadra».

Gotti ripone la sua fiducia nello stato di forma della sua formazione: «La squadra si allena con molta intensità. Non parlo solo di chi è sceso in campo finora, ci sono altri giocatori che mi stanno dando segnali positivi. È importante usare al meglio tutte le risorse a disposizione». Il tecnico veneto richiama poi una statistica riguardante le prime due partite della sua gestione: «A Salerno, dal punto di vista della quantità, la squadra ha corso circa 126 chilometri, uno dei picchi più elevati di tutto il campionato. Contro la Roma, invece, ha corso 119 chilometri, significa che da una partita all’altra ciascun giocatore ha tolto metà chilometro rispetto alla sua performance. Questo vuol dire che a Salerno abbiamo fatto tanta fatica per portare a casa i tre punti, correndo dietro gli avversari. Con la Roma, invece, siamo riusciti a correre meglio, con distanze più adeguate».

Anche contro il Milan, Gotti potrebbe decidere di riproporre dal primo minuto il 4-4-2, che ha dato ottimi segnali nell’ultima uscita di campionato. Il tecnico, tuttavia, non si sente legato ai numeri: «Cerco di non fissarmi sulla schematicità del calcio, abbiamo giocato due partite nelle quali, secondo me, potevamo trarre vantaggio giocando con due centrocampisti centrali. Mi piacerebbe giocare con le caratteristiche dei calciatori che ho a disposizione».

In mezzo al campo, scalpita Joan Gonzalez: «Lui è la classica mezzala che garantisce gestione del pallone e dinamismo, però porta anche un po’ di indisciplina. Devo sempre mettere in conto tutti gli aspetti e cercare di capire cosa posso permettermi in partita». Nel corso della settimana è tornato a pieno regime anche Lameck Banda, che nell’ultimo periodo ha sofferto di un problema al ginocchio che ne ha rallentato il rendimento. Gotti potrà contare anche sugli sprint dello zambiano per provare a far male al Milan: «Si è allenato nel corso di tutta questa settimana senza saltare un minuto, è a disposizione come tutti i suoi compagni».

I riflettori sono puntati anche su Patrick Dorgu, apparso in grande ascesa da quando Gotti è arrivato sulla panchina giallorossa. Il tecnico parla del suo ruolo e del paragone con Destiny Udogie, talento del Tottenham e della nazionale italiana che ha allenato ai tempi dell’Udinese: «Dorgu è un giovane ancora tutto da scoprire. Il punto di arrivo della sua carriera può essere nel ruolo di terzino, ma può ricoprire anche altre posizioni. Lui e Udogie hanno diversi punti in comune, entrambi hanno un motore importante e una buona gestione del pallone. Sono però due ragazzi diversi, entrambi con un grandissimo potenziale».

A prescindere da chi andrà in campo, Gotti chiede ai suoi una prestazione coraggiosa, cercando, al tempo stesso, di migliorare l’aspetto legato alla concretizzazione della mole di gioco creata: «Dobbiamo avere la forza e la personalità per gestire il possesso del pallone, anche contro squadre blasonate e su palcoscenici importanti come San Siro. In alcune situazioni bisogna prendersi un piccolo coefficiente di rischio per poter restare dentro la partita, altrimenti si rischia di essere costretti a correre dietro gli avversari. È importante mantenere le misure sul campo, bisogna saper leggere i momenti della partita. Quello della finalizzazione è un aspetto difficile da cambiare in tempi brevi, dobbiamo fare i conti con la realtà, classifiche alla mano siamo l’ultima squadra del campionato per precisione nei tiri. Possiamo incidere di più sulle scelte negli ultimi metri».

Privacy Policy Cookie Policy