Serie A

Impresa Lecce. I giallorossi espugnano l'Olimpico e conquistano la salvezza

Contro la Lazio finisce 1-0 per i salentini. Rete di Coulibaly

LECCE - Poteva essere la serata in cui cullare un sogno chiamato Champions per la Lazio, si è trasformata nel peggiore degli incubi possibile. Esattamente il destino inverso rispetto a quello del Lecce che, in dieci uomini, riesce nell’impresa di battere i biancocelesti e conquistare una salvezza che sembrava quasi un miracolo, costringendo la squadra di Baroni a vivere la prossima stagione senza Europa e a prendersi i fischi a fine partita dai propri tifosi: non sarà neppure Conference .
Baroni, squalificato, punta sui titolarissimi nella partita decisiva della stagione mentre Giampaolo deve rinunciare a Tete Morente squalificato e punta su Krstovic in avanti.

C'è aria da ultimo giorno all’Olimpico, ma prima c'è da superare l’ultima verifica, quella che determinerà il voto alla stagione. E all’interrogazione è il Lecce a dimostrare di aver studiato meglio a casa bloccando ogni iniziativa laziale e facendo la partita. Le emozioni sono poche, ma i primi 20 minuti certificano la superiorità della squadra di Giampaolo. In realtà, però, quella dell’Olimpico è una partita che vive dei risultati degli altri campi: con Juventus e Roma avanti già alla mezz'ora di gioco, i biancocelesti non riescono a trovare stimoli per cercare la rete, certi di essere in Conference League e di non potere ambire a nulla di meglio. E così ecco il calo di tensione che si manifesta con la palla persa da Gila in uscita dalla difesa, Coulibaly intercetta e Kristovic controlla prima di ridarla al centrocampista, bravo ad inserirsi e battere Mandas per il vantaggio giallorosso.

La rete subìta procura un moto d’orgoglio nella Lazio che si getta in avanti e va al colpo di testa con Castellanos, unico a provarci veramente, che Falcone respinge. Prima dell’intervallo, però, c'è ancora tempo per un colpo di scena con Pierotti che, già ammonito, spinge Tavares lanciato in velocità: doppio giallo e doccia anticipata per l’argentino che lascia i suoi in 10 prima del doppio fischio dell’arbitro Fabbri e dei fischi dell’Olimpico all’indirizzo dei biancocelesti. Baroni, squalificato e in tribuna, prova a modificare l’assetto all’intervallo inserendo Hysaj e Pedro per Marusic e Isaksen. E la mossa, insieme al Lecce che lascia campo mettendosi a protezione della propria area, porta alla conclusione di Guendouzi prima, a quella di Pedro poi e soprattutto al colpo di testa di Castellanos che però Falcone ributta fuori dalla propria porta un attimo prima che la sfera superi la linea.

Nel frattempo le notizie dagli altri campi non sono confortanti, il pubblico appena saputo del vantaggio fiorentino inizia a contestare, poi si rilassa con il pareggio dell’Udinese. Ma che l’Olimpico non sia soddisfatto è evidente, si avverte dal brusio di sottofondo che accompagna i giocatori e l'atmosfera si fa via via meno di festa. Ci provano Gila e Pedro, senza fortuna, poi Baschirotto rischia l’autogol colpendo di testa un cross tagliato che colpisce la parte alta della traversa. A condannare la Lazio, però, non è tanto il gol mancato all’Olimpico, quanto la vittoria della Fiorentina a Udine che la estromette anche dalla Conference League costringendo i biancocelesti a una sconfitta che significa una stagione, la prossima, senza coppe europee.

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