Serie B
L'ex Benedetti scuote il Lecce: «Occhio al pericolo Pisa»
L’ex centrocampista giallorosso è un pisano doc ed ha chiuso la carriera nel team della propria città, dove ora vive
LECCE - «Quella con il Pisa, non sarà una gara facile per il Lecce. La formazione toscana è di buon livello e viene da tre risultati utili di fila, due successi ed un pareggio, che hanno risollevato il morale dell’ambiente, che era sotto i tacchi dopo la batosta subita in casa della Spal, in precedenza. I salentini, tra l’altro, hanno la necessità di imporsi dopo tre pari consecutivi e quando si è obbligati a vincere tutto si complica. Sulla carta, però, la caratura della rosa allestita dalla società salentina è superiore a quella messa su dal club nero-azzurro».
Ad analizzare in questi termini la partita tra il complesso allenato da Corini (che in panchina sarà sostituito ancora una volta dal vice Lanna, in quanto positivo al Covid-19) e quello guidato da D’Angelo è Paolo Benedetti, grande ex del Lecce dal 1988/1989 al 1992/1993 (152 presenze e 12 gol), periodo nel quale ha indossato a lungo la fascia di capitano ed è stato molto amato dalla piazza. L’ex centrocampista è un pisano doc ed ha chiuso la carriera nel team della propria città, dove ora vive.
Benedetti, che tipo di sfida prevede?
«Sarà l’undici salentino a dettare i ritmi del match. Il Pisa giocherà le proprie carte, ma starà bene attento a non concedere spazi alla prima linea giallorossa, che può contare sull’artiglieria pesante. Del resto, una squadra che ambisce alla promozione deve sempre cercare di fare valere la propria qualità tecnica ed è quello che il Lecce prova a fare abitualmente».
La classifica vede il Lecce quinto a quota 21, a -4 dalla vetta. Si tratta di una posizione in linea con le aspettative della vigilia?
«Il complesso giallorosso è destinato ad inseguire la promozione e lo sta facendo. Vincere non è mai una impresa semplice e questo discorso vale a maggior ragione quando si viene da una retrocessione amara. Il Lecce, infatti, non avrebbe meritato di ruzzolare dalla A alla B nel 2019/2020, per quanto ha messo in mostra nella maggior parte del torneo. I salentini hanno le potenzialità per puntare alla massima serie e lotteranno per raggiungerla con un nutrito gruppo di rivali. Per l’affetto che mi lega alla piazza mi auguro che centrino l’obiettivo».
Il Pisa ha 14 punti. I tifosi nero-azzurri sono soddisfatti?
«Dopo avere sfiorato i playoff nella scorsa annata agonistica, i supporter speravano in qualcosa di più. Ad oggi, i risultati non rispecchiano le attese, ma è presto per stilare bilanci».
Che ricordi ha dell’avventura vissuta con il Lecce e della breve paretesi trascorsa con il Pisa?
«Agli anni trascorsi in giallorosso mi legato ricordi bellissimi. Abbiamo centrato due salvezze in A, una volta siamo retrocessi ed abbiamo disputato due tornei cadetti, il secondo dei quali terminato con la promozione. Il cruccio è non essere stato confermato dopo il salto in massima serie del 1992/1993. Ho avuto un rapporto straordinario con i tifosi e con la città. Nel Pisa ho giocato nel 1996/1997, dopo che avevo appeso le scarpe al chiodo. Mi sono fatto convincere a tornare in campo, ma è stata dura ed ho smesso definitivamente».
NOTIZIARIO - Ieri, Meccariello e Falco si sono sottoposti a risonanza magnetica, rispettivamente a causa della lombalgia accusata al termine della gara con la Salernitana e del persistere della dolenzia alla caviglia destra accusata dopo il match con il Frosinone. Per il primo, l’esame non ha evidenziato alcuna patologia. Per il secondo non ha evidenziato lesioni legamentose.
Nella seduta di ieri, hanno svolto un lavoro di scarico Mancosu, Meccariello e Tachtsidis. Falco si è allenato con il gruppo e Felici in personalizzato. Out Dermaku.