L'INTERVISTA

Lecce, in arrivo un mercoledì da leoni. Contro la Samp primo bivio salvezza

Antonio Calò

Il doppio ex Palmieri: «Per i giallorossi una grande occasione»

LECCE - «Che giornata, la decima di ritorno, per la lotta salvezza! Tutto ruoterà intorno alla sfida di domani (Via del Mare, 21,45 ndr) tra Lecce e Sampdoria. I punti in palio sono pesantissimi. I giallorossi hanno una lunghezza in meno dei blucerchiati. Battendoli, la squadra allenata da Liverani li scavalcherebbe ed andrebbe a +2, con la prospettiva di guadagnare anche sul Genoa, che questa sera se la vedrà con la Juventus ed avrà un compito difficilissimo, e magari di rosicchiare qualcosa o addirittura di agganciare l’Udinese, che giovedì visiterà la Roma. A parti invertite, però, il discorso vale anche per l’undici guidato da Ranieri. Ecco perché il confronto ha una importanza enorme per entrambi gli schieramenti e non solo per loro». L’analisi è di Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile del Sassuolo, ex attaccante del Lecce dal 1995 al 1998, con 102 presenze e 35 reti, ma anche della Sampdoria, dal 1998 al 2000, con 64 presenze e 14 gol.

Che partita si aspetta?

«Difficile da inquadrare, dai mille risvolti psicologici, complicata per entrambi gli schieramenti, che ben comprendono quando sarebbe importante conquistare l’intera posta in palio, ma che sanno anche quanto potrebbe rivelarsi grave una sconfitta. Insomma, Lecce-Sampdoria è il classico match da vincere a tutti i costi, ma che non bisogna assolutamente perdere. Un successo, oltre che per la classifica, avrebbe risvolti significativi anche dal punto di vista mentale, facendo crescere convinzione ed entusiasmo. Lo stesso discorso vale per un risultato negativo, che potrebbe lasciare scorie a livello psicologico, accrescendo le paure, insinuando dubbi».

L’esito del confronto sarà decisivo?

«No, perché dopo ci saranno altre 9 sfide che metteranno in palio 27 punti. Pertanto, qualunque sarà il risultato, tutto resterebbe aperto. È innegabile, però, che imporsi o cadere potrebbe fare una differenza enorme in prospettiva futura, per il percorso seguente di Lecce e Sampdoria».

C’è qualcosa che potrà fare pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte?

«Gli episodi. Nel calcio moderno sono sempre più determinanti, ma lo sono tanto più in questa coda della stagione 2019/2020, con incontri ravvicinati, giocati a temperature elevate, dopo un lungo stop che ha inciso sui muscoli come sulla testa dei calciatori».

Cosa ne pensa del fatto che si giochi senza pubblico?

«Ho assistito dal vivo alla gara Sassuolo-Verona. Per chi ama lo sport il clima è surreale. La passione dei tifosi è l’essenza del calcio, ma mi rendo conto che fosse indispensabile portare a termine l’annata e che, sino ad oggi, non ci sono state alternative. Speriamo sia possibile rivedere presto la gente allo stadio. Calciatori, tecnici e arbitri meritano un applauso per come stanno affrontando questa fase tanto delicata, negli impianti vuoti, andando in campo ogni tre giorni, senza avere il tempo di preparare l’incontro successivo».

Dell’esperienza vissuta a Lecce ha sempre detto di serbare un ottimo ricordo. Come sono andate le cose quando ha militato nella Sampdoria?

«Gli anni trascorsi nel Salento sono stati straordinari sotto tutto gli aspetti. Hanno segnato in maniera indelebile la mia carriera e la mia vita, ma anche quella in blucerchiato è stata una parentesi positiva, che rammento con piacere».

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