al via un progetto di gemellaggio
Scuola, «Un ponte per Sarajevo» 3mila studenti del Brindisino ambasciatori di pace in Bosnia
FRANCAVILLA FONTANA - «Un ponte per Sarajevo». È questo il titolo del progetto che vedrà protagonisti gli studenti pugliesi chiamati a diventare i nuovi ambasciatori di pace nella tormentata Bosnia. Ad annunciarlo in un comunicato il prof. Tiziano Fattizzo, preside dell'Istituto capofila dell'iniziativa.
«Sul progetto, che verrà presentato ufficialmente nel corso di una iniziativa pubblica - si legge - sta già lavorando un’avanguardia di Istituti scolastici del primo e secondo ciclo (la scuola secondaria di primo grado “V. Bilotta” del Secondo Istituto Comprensivo, il Liceo classico “V. Lilla” e il Liceo scientifico “F. Ribezzo” tutti istituti di Francavilla Fontana (Br) ma si prevede il coinvolgimento di altre scuole pugliesi».
«Il gruppo di lavoro (composto dai docenti: Maria Rosaria Quaranta, Mario Andrisano, Vincenzo Sportillo, Grazia Lacorte, Federica Fanciullo, Tiziano Fattizzo, Maria Elia, Giancarla Spagnolo; e che si avvale della collaborazione del giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, Franco Giuliano GUARDA IL VIDEO e del contributo tecnico di Sammy Laporta) «prevede varie iniziative nelle quali saranno coinvolti gli studenti iscritti in questi istituti, e studenti mussulmani, serbi e bosniaci di Sarajevo e di altre città della Bosnia».
«Le scuole del brindisino - spiega Fattizzo - oltre a stilare il progetto di gemellaggio, sono attualmente impegnate nella creazione di un sito internet e di una pagina facebook dedicate all’iniziativa, alla realizzazione di un video-spot promozionale (completamente prodotto e realizzato dagli studenti) e alla organizzazione di una raccolta di fondi, attraverso libere donazioni, da destinare al programma di gemellaggio».
«Il gemellaggio, che prevede anche scambi di visite di studenti e di insegnanti provenienti da culture e religioni differenti, nasce non solo con l’obiettivo di conoscere e avvicinare realtà sociali e culturali diverse ma vuole far riflettere gli studenti sulle atrocità della guerra in Bosnia Erzegovina creando un ponte di pace tra le varie etnie in Bosnia, che vivono ancora realtà conflittuali, dando concretezza ai valori del dialogo, della convivenza e della solidarietà, contribuendo, perché no, al dialogo tra cattolici, serbi ortodossi e bosniaci musulmani».
«Nelle prossime settimane - conclude il comunicato - una delegazione di docenti andrà a Sarajevo (a proprie spese) per incontrare i massimi rappresentanti delle istituzioni bosniache coinvolte in questo progetto, il cardinale Pulic e i sindaci di Sarajevo e delle città coinvolte (a cominciare dalla Srewdnja Skola del comune di Citluk a 20 km da Mostar) oltre all’ambasciatore italiano a Sarajevo che per primo si è detto disponibile a fornire un aiuto per realizzare questa iniziativa, forse unica nel suo genere dalla fine della guerra che oltre 22 anni fa infiammò quell’area e sconvolse l’Europa».