il fatto
Brindisi, la Bms torna in equilibrio: «Zero perdite da maggio»
Buoni spesa e benzina, Palladino: «Elargiti 50mila euro sempre agli stessi»
Dal rendiconto 2025 dell’amministratrice Rossana Palladino - inserito tra gli allegati del Piano di razionalizzazione delle partecipate del Comune (sarà discusso in Consiglio il 29 dicembre) - si evince che la traiettoria della Brindisi Multiservizi è in miglioramento. «L’operazione di ricapitalizzazione e le misure del costo del lavoro - scrive Palladino - hanno iniziato a produrre gli effetti previsti, con un risultato contabile 2025 in significativo miglioramento rispetto al passato» e con «l’andamento dei principali indicatori (perdite in riduzione, rafforzamento patrimoniale, Pfn positiva, incremento ricavi parcheggi) coerente con le traiettorie previsionali del Piano» di risanamento previsto dall’articolo 56 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il 2025 «non sconta alcuna perdita di esercizio per i mesi maggio-dicembre (quelli in cui le misure del Piano sono state avviate a regime)». Emerge, inoltre, «un rafforzamento dei ricavi - prosegue l’amministratrice - in diversi settori, alcuni dei quali si candidano a diventare trainanti (rete viaria)». Un faro è stato accesso sulla gestione dei buoni spesa e benzina, «perlopiù erogati in assenza di determina e quindi non correttamente tracciabili». «Da una valutazione dei bilanci degli ultimi 5 anni si è rilevato un esborso per buoni spesa e benzina per una cifra superiore a 50 mila euro, concentrata - si legge ancora nel rendiconto - su un risicato (e sempre pressoché identico) numero di lavoratori individuati prevalentemente tra i livelli apicali o appartenenti a specifici settori». L’erogazione «risulta spesso sganciata da motivazioni e lavorazioni extra o dal raggiungimento di obiettivi precisi». Nel corso del 2020, «in piena pandemia e con molti servizi bloccati risultano erogate somme importanti a numerosi settimi livelli nonché la corresponsione di indennità ad alcuni lavoratori del settore Uffici premiati per aver garantito, collocati in smart working, il lavoro da remoto (?!)».
Giro di vite anche sulle condizioni di salute dei lavoratori. È stata attivata, infatti, una Commissione medica straordinaria che ha individuato i dipendenti a elevata criticità sanitaria. Attraverso «un percorso di adeguamento delle mansioni, una migliore ricollocazione nei settori e il potenziamento delle attrezzature da lavoro» è stato ridotto «in maniera significativa l’impatto dell’età anagrafica e delle limitazioni sulle lavorazioni», tanto che «a oggi sono stati segnalati alla Commissione medica solo 12 lavoratori dei 40 originariamente individuati».