Internalizzazione della Rsa

Ostuni, riserve sul passaggio all’Asl: «Costerà 300mila euro in più»

Redazione Brindisi

Gioia scettico sull’operazione. Caroli: «Ci sono dipendenti di serie A e di serie B»

Non è bastata a placare gli animi la buona notizia diffusa dall’assessore regionale al Bilancio, Fabiano Amati, dell’assunzione in Sanitaservice dei 9 lavoratori dei servizi di supporto (pulizie, portierato e vigilanza) della Rsa di Ostuni non ricompresi nell’avviso pubblico per l’assunzione diretta nell’Asl, che dall’1 ottobre gestirà la residenza sanitaria, prendendola in consegna dal privato. Il consigliere regionale di FdI, Luigi Caroli, sostiene che l’impegno preso pubblicamente da Amati «è la dimostrazione che per la Regione Puglia e in modo particolare per il politico fasanese esistono dipendenti che prestano servizio nella sanità pubblica brindisina di serie A e di serie B. Da mesi in commissione Sanità abbiamo cercato di attirare l’attenzione del governo Emiliano sui 450 addetti alla pulizia e alla sanificazione dell'Asl di Brindisi, ma è evidente che questi non hanno né santi in paradiso né assessori nella giunta visto che per loro non è stata presa in considerazione nessuna possibilità di internalizzazione in Sanitaservice. Non si ha contezza del loro futuro, eppure il contratto con il privato Colser scadrà il 31 ottobre e con ogni probabilità continuerà ad andare in proroga, con un trattamento economico che non è quello che hanno i colleghi che lavorano, con le stesse mansioni, in altre Asl pugliesi, dove si è provveduto già all’internalizzazione e quindi a contratti più dignitosi che tengano conto dei diritti derivanti dall’essere assunti con un contratto di lavoro Aiop Sanità privata e non con un contratto di Multiservizi a sei euro lordi».

Caroli si dice contento per i nove dipendenti della Rsa di Ostuni «che non avevano i requisiti per partecipare all’avviso pubblico, ma chiediamo - chiosa - lo stesso trattamento per tutti i lavoratori che prestano servizi nella Sanità pubblica». Anche Tommaso Gioia, consigliere per le questioni socio-sanitarie del presidente Emiliano, sferza Amati. «Non dimentichiamo le basi su cui si è fondata l’internalizzazione della Rsa di Ostuni: la cosiddetta convenienza. Non dimentichiamo quanto affermato da Amati, ovvero che l’internalizzazione sarebbe dovuta costare meno, arrivando perfino a invocare la Corte dei Conti per chi avesse osato ipotizzare una nuova gara. E allora - dice Gioia - oggi ci chiediamo: cosa sta succedendo davvero? Quanto costerà questo nuovo scenario? È vero che si spenderanno almeno 300mila euro in più per un servizio non compreso nei Lea? È accettabile sottrarre risorse alla sanità brindisina per finanziare una Rsa? Sono domande legittime, a cui Amati deve rispondere».

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