le indagini

Carovigno, arrestato per botte all’ex compagna: 41enne nega i fatti e la querela

fabiana agnello

L’uomo dal 14 agosto è ai domiciliari a seguito della denuncia sporta dalla 24enne, la quale ha subito una frattura all’ulna destra e multiple contusioni con prognosi di 30 giorni

Il 41enne carovignese, comparso davanti al gip Wilma Gilli per l’interrogatorio di garanzia, ha negato le accuse di presunti atti persecutori e lesioni aggravate ai danni della ex compagna 24enne. E, anzi, l’indagato ha sporto querela contro la ex compagna, il padre e un amico (ex fidanzato) di lei per i «fatti calunniosi» raccontati, allegando messaggi e frame di videocamere che confuterebbero le accuse. Accuse che hanno aizzato gli internauti a commenti finanche minacciosi sui social, nonché la messa alla gogna dell’indagato con l’affissione di uno striscione nella piazza centrale del paese.

L’uomo, nella giornata del 14 agosto, è stato raggiunto dall’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari a seguito della denuncia sporta dalla donna, che ha subito una frattura all’ulna destra e multiple contusioni, con una prognosi di 30 giorni. Ordinanza per la quale l’avvocato dell’indagato, Vita Cavaliere, ha chiesto il riesame. Il gip dovrà rispondere entro cinque giorni. I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 agosto quando, secondo il racconto della ragazza, sarebbe stata aggredita dall’allora fidanzato «perché trovata in macchina con un suo ex in atteggiamenti intimi», si legge nella denuncia sporta dall’indagato. Indagato che ha riportato «ematoma sulla fronte e in testa» a causa della bottiglia di birra che la ragazza gli avrebbe rotto sul capo, «limitazione funzionale del polso destro, del tallone, di piede e caviglia sinistra, escoriazioni al polso e braccio sinistro. Frattura polso e mano destra», secondo la prognosi del pronto soccorso di Ostuni, a causa dell’aggressione subita alle spalle e dei calci e pugni ricevuti dall’amico della ex fidanzata.

La 24enne, sempre secondo la denuncia sporta dal 41enne, si sarebbe impossessata della somma di 100 euro trovata nel porta oggetti dell’auto dell’uomo, somma che gli avrebbe chiesto prima di accompagnarla a casa. Si sarebbe impossessata anche delle chiavi della vettura e delle chiavi dell’abitazione dell’uomo, e non l’avrebbe ancora restituite. Motivo per il quale il 41enne dovrà provvedere a cambiare serratura di casa. Mentre, per le chiavi dell’auto, ha dovuto recuperare un duplicato presso l’officina. Il 41enne sarebbe stato anche denunciato di morte dal padre della ragazza («a te ti ccitu…ha capitu…ti ccitu»), sempre secondo la denuncia sporta da quest’ultimo. Insomma, stando ai nuovi fatti emersi, la versione resa dalla ragazza ai carabinieri della stazione di Carovigno (che stanno indagando sulla ricostruzione della dinamica) sembrerebbe ribaltare la versione del 41enne, che da carnefice passerebbe a vittima degli eventi. Ma, come detto, saranno gli investigatori a verificare la veridicità di tutti gli elementi forniti da ambo le parti.

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