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Brindisi, punta del Serrone nuova «Mecca» per atleti, pellegrini e south worker
Nel parco costiero sulla Via Francigena nei prossimi 6 anni sarà possibile praticare sport acquatici, lavorare da remoto e fare archeologia subacquea
Dalla prossima primavera l’ex Casa dell’ammiraglio diventerà il motore del rilancio turistico-culturale del parco sul mare di Punta del Serrone. La gestione per i prossimi sei anni è affidata a 14 associazioni coordinate da Confesercenti. Tra le attività proposte - messe nero su bianco dai concessionari - figurano, in merito alla educazione e tutela ambientale, «laboratori esperienziali per bambini e adulti (biomonitoraggio, citizen science, escursioni guidate), workshop sulla pesca sostenibile e biodiversità marina, pulizia periodica dell’area, piantumazione di essenze autoctone e percorsi botanici, campagne di sensibilizzazione in collaborazione con scuole e operatori ambientali».
Alla voce «sport e benessere», invece, si ritrovano proposte di «attività motorie e sportive all’aria aperta (functional training, fit walking, yoga, mindfulness, surfskate, nuoto libero, Sup, kayak), organizzazione di eventi sportivi», con la «possibile realizzazione di aree attrezzate leggere e mobili, nel rispetto dei vincoli ambientali». Sotto il profilo della valorizzazione culturale e della tradizione del mare, le associazioni e Confesercenti hanno pensato a «percorsi informativi, laboratori sull’artigianato del mare, narrazione delle storie locali legate alla marineria, valorizzazione della Via Francigena e altri cammini culturali, manutenzione dei sentieri, esperienze di archeologia subacquea nei fondali del parco costiero».
Infine, sotto il punto di vista del turismo sostenibile e della promozione del territorio, sono stati immaginati: «punto informativo, promozione di itinerari, trekking e cicloturismo, realizzazione di eventi (tra cui la riedizione del “Primo Maggio del Mare”), installazione di sedute e spazi ombreggianti per lettura, relax e smart working». Il tutto, in attesa che vengano completati i lavori di riqualificazione dell’ex Batteria Menga, che rappresenterà un polo culturale di primo livello, seppure va ricordato che il cronoprogramma sta subendo sensibili ritardi. Il presidio sarà reso sostenibile grazie a un mix di autofinanziamento, fondi pubblici e contributi privati.
Le principali leve di sostenibilità saranno: «servizi del punto ristoro e incassi derivanti dall’apertura di un punto bar per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; vendita di escursioni, visite guidate e servizi per la fruizione del parco, garantendo sempre il libero accesso alle aree comuni; contributi proporzionali ai ricavi da parte delle associazioni coinvolte per sostenere la gestione condivisa dello spazio; gestione e incasso area parcheggio, libera o a pagamento a seconda dei periodi di maggiore affluenza; fundraising, sponsorizzazioni e partecipazione a bandi nazionali ed europei per finanziare attività e innovazioni; servizi accessori sostenibili come il noleggio di attrezzature leggere (quali bici e kayak), merchandising e gadget legati al parco; donazioni volontarie e contributi liberi da parte degli utenti; contributi del Comune di Brindisi per la realizzazione e gestione di eventi pubblici, quali ad esempio «Estate brindisina», Pasqua, concerti, presentazione di libri»