il caso

Brindisi Multiservizi, «episodi strani» per i dipendenti: e a chi fa rispettare le regole incendiano l'auto

andrea pezzuto

Altra denuncia dell'amministratrice Palladino, che sulle erbacce replica: «Con Rossi usavano pesticidi»

Per traguardare i 480mila euro di utili previsti per il 2027 nel piano di risanamento della Brindisi Multiservizi c’è bisogno di un salto di qualità da parte dei dipendenti, che devono ritrovare una comunione d’intenti. È forse una delle sfide più difficili dell’amministratrice Rossana Palladino, che ieri ha chiesto uno sforzo ai suoi dipendenti nel corso dell’assemblea dei lavoratori, dove si sono vissuti momenti di alta tensione con alcuni dipendenti che sono venuti alle mani. «Prenderò provvedimenti - ha tuonato Palladino - contro chi si è reso responsabile di questi atti. Purtroppo i lavoratori stanno sostenendo una pressione importante, da più fronti si invoca il fallimento della società, si attaccano i lavoratori che stanno soffrendo per stipendi che arrivano a singhiozzo e per la cassa integrazione. La tensione è alle stelle. Tra l’altro non sappiamo se questo Piano di risanamento passerà o meno. Questi lavoratori da anni hanno il fallimento come prospettiva. Non si può dire, come ho sentito nella conferenza dei capigruppo, che la società deve chiudere anche in presenza di un Piano di risanamento sostenibile, perché poi le conseguenze sono questi gesti di esasperazione».

Ma che tra i dipendenti qualcosa non funzioni per il meglio l’ha lasciato intendere l’amministratrice anche quando ha chiesto alla stampa di accendere un faro sul vile attentato subito mercoledì da un’ausiliaria del traffico. «Stanno succedendo episodi strani attorno alla Multiservizi in questa fase delicata. A una dipendente particolarmente scrupolosa nell’esercizio del suo lavoro è stata incendiata l’auto. Mi è stato riferito che questo episodio giunge dopo varie segnalazioni fatte alle autorità competenti e al responsabile del settore; su questo approfondirò. Questa persona non deve rimanere da sola, chiedo a tutti i dipendenti di far sentire la loro vicinanza a lavoratori che fanno rispettare le regole anche in un contesto difficile come Brindisi, dove qualcuno si sente ad esempio esentato dal pagare il parcheggio. La dipendente mi ha riferito di aver segnalato i fatti anche alla polizia locale ma le hanno risposto che non si può fare niente. Eppure la persona su cui si addensano i sospetti è stata individuata ed è stato scoperto che c’era una prassi illecita di utilizzo degli stalli. Ma se l’unica a pagare diventa la dipendente, con il suo patrimonio personale, allora c’è qualcosa che non va. Ci sono stati altri episodi di dipendenti aggrediti e colpiti allo stesso modo sul patrimonio personale. Di fronte a queste intimidazioni dobbiamo alzare un muro e non lasciare nessuno da solo». Intanto continuano a far discutere le denunce pubbliche dell’amministratrice rispetto alle pratiche del passato. In particolare, ha catturato l’attenzione il fatto che una società (che ha elargito finanziamenti nelle ultime elezioni amministrative) abbia ottenuto - secondo il racconto di Palladino - un affidamento diretto dalla Bms per lo smaltimento dei rifiuti da potature a una cifra risultata quattro volte superiore a quella poi accordata dal successore di Giovanni Palasciano, ossia Gianvito Morelli; tutto ciò, nonostante ci fosse stata in precedenza una gara. Palladino ha parlato di coperture politiche che hanno consentito a queste pratiche di proliferare. E a proposito di proliferazione, ma in questo caso di erbacce sui marciapiedi, l’amministratrice replica all’ex sindaco Riccardo Rossi, che ha stigmatizzato le attuali criticità nello stradinaggio e ha rivendicato che, nel corso del suo mandato, «con diserbanti a base di aceto diluiti in acqua fu risolto il problema».

«Rossi dice che quando c’era lui non c’erano erbacce: certo, perché venivano usati prodotti vietati come pesticidi e glifosato - rintuzza Palladino - che abbiamo eliminato. Ho trovato le fatture che lo provano. Ora siamo partiti con il primo piano di diserbo comunale, cosa mai fatta prima». E a proposito di erbacce, ieri la polizia provinciale si è presentata nella sede della Bms per indagare sull’utilizzo dei prodotti diserbanti, sulle fatture e sul piano di diserbo.

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