cronache di palazzo
Ostuni, Pomes in bilico e c’è lo scoglio «Bilancio»: tensioni in vista delle elezioni regionali
Fine settimana di riflessioni nella politica ostunese, dopo l’atto politico che il sindaco Angelo Pomes ha compiuto nei confronti dell’area socialista
OSTUNI - Fine settimana di riflessioni nella politica ostunese, dopo l’atto politico che il sindaco Angelo Pomes ha compiuto nei confronti dell’area socialista, azzerando le deleghe dei tre assessori presenti in giunta, tra cui quella al vicesindaco Giuseppe Tanzarella. Al centro delle tensioni, anche i tentennamenti sul resort Four Seasons di contrada Mogale, con l’approvazione della delibera sul piano di lottizzazione che è stata rimandata più volte. E ancora, l’astensione in giunta (prima del ritiro delle deleghe) sull’ipotesi di partenariato per la mensa scolastica con il gruppo Ladisa, oltre a una delibera sugli oneri di urbanizzazione riguardante il neonato albergo «Vista Ostuni». Sullo sfondo, le difficili trattative per individuare un candidato unico del centrosinistra a Ostuni in vista delle prossime elezioni regionali, una figura che avrebbe dovuto coincidere con l’attuale vicesindaco. Alla luce del clamoroso strappo, è ormai scontro aperto tra il Pd e l’area socialista che fa riferimento all’ex sindaco Domenico Tanzarella. Il primo cittadino Angelo Pomes, come detto, venerdì ha revocato gli incarichi in giunta a Giuseppe Tanzarella (vicesindaco con delega all’Ambiente), Antonio Zurlo (assessore al Bilancio) e Antonella Turco (assessora ai Servizi sociali). Al momento, i margini per ricucire lo strappo sembrano ristretti ma sarà necessario valutare le ripercussioni numeriche di questa decisione in consiglio comunale, anche alla luce della prossima seduta di bilancio prevista entro fine mese. In quell’occasione, alla maggioranza serviranno 13 voti, cioè la maggioranza assoluta. L’area socialista può contare su sei consiglieri comunali e la loro presenza è fondamentale per l’approvazione degli ordini del giorno più delicati. Senza i sei socialisti, il centrosinistra non avrebbe i numeri necessari, anche se tutte le forze (Pd, M5s, Con, Consesso Civico, Ostuni è Viva) si ricompattassero. Per governare, a quel punto, bisognerebbe cercare i voti tra le file dell’opposizione o cercare di ricucire proprio con i sei consiglieri socialisti. «È una decisione che nasce - ha dichiarato il sindaco dopo la firma del decreto di revoca delle deleghe - dalla responsabilità di garantire alla città un governo stabile, unito e privo di ogni condizionamento esterno. L’amministrazione che ho l’onore di guidare ha una visione chiara e una strategia condivisa per salvaguardare l’interesse dell’intera comunità. Continueremo a lavorare per attuare il programma di mandato con una squadra che condivide fino in fondo il senso di questo impegno. La città merita coesione, trasparenza e spirito costruttivo».
Dunque, è durata poco più di due anni quella che era stata annunciata come la ritrovata unità del centrosinistra ostunese, dopo gli anni delle amministrazioni Coppola, Cavallo e dei commissariamenti. Con la candidatura e la vittoria di Pomes nel maggio del 2023, sostenuta da tutte le forze progressiste, si era aperta la prospettiva di un’alleanza allargata che puntava anche a un candidato unico per le elezioni regionali. Di questo si era discusso anche a Bari, negli incontri propedeutici alla candidatura del successore di Michele Emiliano nel 2024. Ma oggi, il quadro politico è profondamente cambiato alla luce della scelta di Pomes. A poco più di un mese dai suoi ultimi colloqui con il sindaco, Tanzarella ha commentato il provvedimento di revoca: «Le motivazioni sono chiare: vi sarebbero state divergenze sostanziali su temi centrali dell’attività amministrativa, che hanno fatto venir meno il rapporto di fiducia. Due in particolare, sulle quali vi sarà tempo e modo di chiarire i profili politici, ma soprattutto tecnici e giuridici. Posso solo dire che spesso agire secondo le proprie convinzioni, senza infingimenti nelle crisi di sorta, comporta un prezzo da pagare». Nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro chiarificatore tra le parti, oggi distanti. Il tavolo di confronto potrebbe aprirsi già nelle prossime ore, con la delegazione socialista guidata dal capogruppo Domenico Tanzarella pronta a raggiungere Palazzo San Francesco. Il dialogo potrebbe coincidere con un rimpasto in giunta, previsto inizialmente dopo la competizione regionale. Competizione che, a oggi, non ha ancora una data certa.