La decisione
Fasano, abusava di minorenni: l'orco pagherà 200mila euro
Disposta dal gup la provvisionale in favore delle parti civili
Oltre la condanna, pesante come un macigno, anche il risarcimento dei danni in favore delle parti civili. Quattordici anni e sei mesi di reclusione e 56mila euro di multa. Questa la condanna inflitta dal gup del Tribunale di Lecce al 50enne fasanese accusato di violenza sessuale su minori, pornografia minorile, corruzione di minori finalizzata a compiere con loro atti sessuali, adescamento di minorenni. Il processo si è svolto con rito abbreviato. La sentenza si completa, oltre che con una serie di interdizioni, con il risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite. Provvisionali che pesano. Per definizione la provvisionale è una somma di denaro liquidata dal giudice in favore della parte danneggiata come anticipo sull’importo integrale che le spetterà in via definitiva.
Il gup Giulia Proto, «rimettendo le parti dinanzi al giudice civile per la quantificazione del danno patito», ha condannato l’imputato a pagare provvisionali per complessivi 200mila euro ai ragazzi che sono stati oggetto delle sue turpi attenzioni e ai loro genitori. Non solo. Il giudice ha condannato il 50enne alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili, che ha liquidato in 12mila euro. Le parti civili avevano affidato la tutela delle proprie ragioni agli avvocati Palmina Latartara e Umberto Sforza. Il giudice si è preso 90 giorni per il deposito della motivazione della sentenza. Contestualmente ha sospeso «il decorso dei termini della custodia cautelare durante il periodo indicato per la redazione della motivazione». L’uomo dall’11 settembre dell’anno scorso, giorno in cui è stato arrestato dai carabinieri, è in carcere. Il giorno dell’arresto è stato condotto nel carcere di Brindisi. A seguire è stato trasferito nel carcere di Lecce, dove si trova tuttora. Solo dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado, i suoi avvocati decideranno il prosieguo della strategia difensiva. Scontato il ricorso in appello. Quella ricostruita dai carabinieri di Fasano è una storia shock.
Al 50enne viene contestato di aver invitato ragazzini nella sua casa di Torre Canne o ad andare a pescare con la sua barca per creare quel «rapporto confidenziale» che gli consentiva poi di «toccarli nelle parti intime». Cosa questa che avveniva mentre, su invito del 50enne, i ragazzini stesi sul letto della casa di Torre Canne vedevano film porno. O in auto. Nella villa aveva nascosto una telecamera che aveva l’inquadratura fissa sul letto matrimoniale e - sono parole del giudice - «riprendeva i ragazzini a loro insaputa mentre compivano atti di autoerotismo ed esponevano le loro parti intime durante la doccia, ovvero offriva in uso l’abitazione a coppie di minori affinché vi consumassero rapporti sessuali che riprendeva per mezzo di una telecamera nascosta». Parte delle foto scattate da quegli occhi elettronici nascosti sono state recuperate dal consulente tecnico del pm dai cellulari sequestrati all’indagato.