economia e territorio

Investimenti, manovra agrodolce per Brindisi: 5 milioni per nuovi voli e commissario per la decarbonizzazione

andrea pezzuto

Gli emendamenti di D’attis e Caroppo base di partenza per incentivare le compagnie e favorire gli investimenti. Cannalire: «la montagna che partorisce il topolino»

BRINDISI - Notizie dal sapore agrodolce per Brindisi dalla legge di Bilancio. Sono stati approvati nella commissione parlamentare gli emendamenti: per il riconoscimento della continuità territoriale per l’aeroporto del Salento, con stanziamento di 5 milioni di euro nel prossimo triennio da destinare alle compagnie aeree; per l’istituzionalizzazione dell’Accordo di programma per Brindisi e Civitavecchia sulla decarbonizzazione, con la nomina di un commissario che acceleri l’approvazione dei progetti per i nuovi investimenti.

Per potenziare i collegamenti da e per l’aeroporto del Salento, lo Stato stanzierà 1,5 milioni nel 2025, 1,7 nel 2026 e 1,8 nel 2027. Questi 5 milioni andranno ai vettori selezionati mediante gara d’appalto europea. Le risorse statali, però, rischiano di risultare insufficienti se non integrate. Per questo i deputati di Fi Andrea Caroppo e Mauro D’Attis, dopo aver sottolineato che il riconoscimento della continuità territoriale per l’aeroporto di Brindisi consentirà di avere «più voli e a prezzi più bassi verso le principali città italiane quali Roma e Milano, riconoscendo questo territorio come area svantaggiata e periferica», chiamano all’appello Regione e Aeroporti di Puglia, ai quali «adesso tocca fare la loro parte. Innanzitutto «stanziando le risorse per cofinanziare la misura ma anche predisponendo, d’intesa con gli enti locali e le categorie produttive, una programmazione degna di questo nome anche per l’Aeroporto del Salento».

Il rischio, infatti, è che i 5 milioni non bastino per incentivare le compagnie. In Sardegna, ad esempio, la Regione quest’anno ha dovuto mettere sul piatto 12 milioni di euro per attirare le compagnie sui collegamenti tra Alghero e gli aeroporti di Fiumicino e Linate; il primo bando era andato deserto. In Calabria lo scorso anno sono stati stanziati 13,3 milioni di euro per consentire collegamenti tra Crotone e Fiumicino. Ecco allora che sarà fondamentale il ruolo che decideranno di recitare la Regione e Aeroporti di Puglia, il cui presidente, Antonio Vasile, su queste pagine si è però già mostrato critico verso la strada del riconoscimento della continuità territoriale. «Per l’Aeroporto del Salento, obiettivamente, le condizioni di scarsa connettività - affermò Vasile nelle scorse settimane - e perifericità (che integrano la fattispecie della continuità territoriale, ndr) non sembrano verificate, considerando l’attuale network e quello potenziale con lo sviluppo del traffico, con connessioni nazionali e internazionali, che ha portato al raggiungimento del volume di oltre 3 milioni di passeggeri annui». Lo strumento della continuità territoriale, aggiunse Vasile, «si è dimostrato molto complicato e oneroso, valido solo nei casi di effettiva insularità dei territori e non determinante per le riduzioni tariffarie». Al momento, comunque, esulta il sindaco Pino Marchionna, che esprime «soddisfazione per questo importante risultato che rilancia l’aeroporto di Brindisi al servizio dell’intero Salento. Di questo ringrazio i parlamentari D’Attis e Caroppo, impegnati da anni in questa battaglia».

Sul fronte della decarbonizzazione, invece, i deputati Mauro D’Attis e Alessandro Battilocchio rivendicano che, grazie a un loro emendamento, «è legge l’Accordo di programma per lo sviluppo di Brindisi e Civitavecchia: viene stabilita una corsia preferenziale su cui velocizzare gli investimenti per compensare i danni economici ed occupazionali derivanti dalla dismissione delle due centrali a carbone di Enel». Inoltre, «la nomina di un commissario con poteri speciali risulterà determinante per accelerare l’iter procedurale per l’approvazione di progetti pubblici e privati e per la realizzazione delle connesse opere». Di cifre, non si parla. Nella proposta di emendamento dei parlamentari era previsto che il Mit stanziasse 9 milioni di euro, di cui 3 milioni nel 2025, 3 nel 2026 e 3 nel 2027. Secondo il capogruppo del Pd brindisino, Francesco Cannalire, si tratta della «montagna che partorisce il topolino», del «solito contentino che ha il solo lo scopo di acquietare gli animi in un territorio che sta pagando caramente il disinteresse del Governo Meloni.

Non vi è traccia di tutto quello che era stato promesso in questi mesi, in termini di risorse economiche, per l’Accordo di programma. Invece spunta un’altra poltrona, con l’istituzione della figura di un commissario straordinario che, senza stanziamenti, dovrà gestire l’ordinario. Ci si impegni piuttosto a trovare le risorse per favorire l’insediamento di nuove aziende, oltre ai necessari investimenti di Enel ed Eni. Se questo non sarà possibile per esiguità delle risorse, a causa della distribuzione delle mance nella legge di Bilancio in approvazione, anche i parlamentari di centrodestra - invita Cannalire - protestino contro l’indifferenza del Governo Meloni verso la crisi del tessuto economico brindisino».

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