il caso

Brindisi, progetto «New Arena»: scoppia la grana dei terreni espropriati

Ludovica Anelli

I proprietari potrebbero chiedere un risarcimento al Comune

«Se la New Arena non dovesse mai vedere la luce, le somme impegnate e liquidate per gli espropri dei terreni difficilmente torneranno nelle casse comunali dal momento che i proprietari potrebbero chiedere un risarcimento danni per aver tenuto bloccati per anni i terreni, restituiti una volta tramontata l’operazione».

L’ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica di FdI, Massimiliano Oggiano, interviene sulla querelle relativa alla realizzazione della New Arena, che ha animato la seduta del consiglio comunale di martedì scorso, quando anche il consigliere meloniano Cesare Mevoli, rivolgendosi al centrosinistra, ha ricordato di «espropri di terreni per centinaia di migliaia di euro fatti qualche anno fa per palazzetti mai realizzati».

Le somme liquidate per gli espropri, inizialmente quantificate per 500mila euro, cui si aggiungono ulteriori 250mila euro per le opere di urbanizzazione, potrebbero lievitare: i proprietari dei terreni si sono, infatti, opposti alla valutazione complessiva fatta dall’amministrazione comunale e il lodo arbitrale ha riconosciuto un importo di circa un milione di euro. La valutazione è ancora pendente in quanto il Comune di Brindisi ha opposto ricorso.

«Il partenariato pubblico privato deve avere un inizio e una fine – prosegue Oggiano -. Ci troviamo di fronte ad un procedimento che, avviato nel 2019, non si è ancora concluso. Se l’amministrazione Rossi avesse chiuso il Ppp decidendo di realizzare in autonomia il Palaeventi attingendo ad una parte delle risorse del Pnrr in aggiunta ai 10 milioni di euro dei fondi destinati a Brindisi per i Giochi del Mediterraneo 2026, oggi probabilmente saremmo nella fase di appalto dei lavori».

La posizione diverge da quella del Pd, al governo della città al momento della definizione dell’iter amministrativo: «Per fortuna non la pensiamo alla stesso modo di FdI – afferma il capogruppo del Pd Francesco Cannalire -. In consiglio comunale abbiamo ribadito che l’iter seguito per l’esproprio dei terreni mette il Comune di Brindisi nelle condizioni di essere garantito, malauguratamente la New Arena non dovesse essere realizzata. Noi facciamo il tifo affinché l’impianto si realizzi perché riteniamo sia un’occasione per la città e per la provincia». Sulla stessa linea l’ex assessore allo Sport del Pd, Oreste Pinto, che attacca Oggiano e Mevoli: «Nelle loro dichiarazioni – afferma – si nasconde l’avversione che sin dall’inizio hanno mostrato rispetto alla realizzazione del Palaeventi. Perché Oggiano nei mesi in cui ha ricoperto il ruolo di assessore non ha fatto quello che dice oggi, modificando eventualmente l’iter amministrativo?»

Sulla questione è intervenuto il presidente di Ance Confindustria e del consorzio New Dream a sostegno della Valtur Brindisi che ha gettato acqua sul fuoco: «La polemica è utile se costruttiva. L’amore per il basket è una delle cose belle della città di Brindisi. Il consorzio New Dream che presenteremo nei prossimi e di cui ho l’onore di essere presidente, ha l’obiettivo di sostenere iniziative per la New Basket Brindisi. Vorrei ricordare a me stesso che un imprenditore decide di investire se un territorio è accogliente e tranquillo. Il progetto del Palaeventi è ambizioso e potrebbe segnare una svolta culturale per la città di Brindisi», conclude.

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