Il caso
Mesagne, caccia di frodo ai danni del lupo nel Salento: uccisi due cuccioli. È caccia al bracconiere
A questo episodio di bracconaggio si aggiunge a quello di ottobre scorso a Castiglione d’Otranto, che ha portato all’identificazione dell’autore e su cui si è aperto un procedimento penale
MESAGNE - Ancora un'aggressione ai danni del lupo del Salento. Due cuccioli di lupo sono stati uccisi da un bracconiere a Mesagne: a diffondere la notizia è l'associazione Hic Sunt Lupi che su Facebook ha postato la foto del ritrovamento dei due esemplari uccisi a colpi di fucile.
«Purtroppo segnaliamo un altro episodio di caccia di frodo ai danni del lupo in Salento, nel territorio di Mesagne. Due cuccioli sparati e scaricati a bordo strada, probabilmente per far credere che siano stati investiti. Un cucciolo è stato sparato sul volto. La segnalazione ci è pervenuta dall’avvocato Francesco Di Lauro, che sta provvedendo a formalizzare una denuncia - scrivono dall'associazione sui social - questo episodio di bracconaggio (di agosto scorso e che rischiava di passare inosservato) si aggiunge a quello di ottobre scorso a Castiglione d’Otranto, che ha portato all’identificazione dell’autore e su cui si è aperto un procedimento penale. Se siete a conoscenza di atti di bracconaggio ai danni del lupo è importante segnalarli ai carabinieri forestali (chiamando al 1515) e al nostro progetto»
Nonostante il lupo sia ancora “specie particolarmente protetta” (il massimo della tutela normativa) è notevolmente colpito dal fenomeno criminale del bracconaggio, che rappresenta la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali per questa specie.
«Oltre all’uso di armi da fuoco, il veleno è il metodo più subdolo, tra quelli illegali, per eliminare i lupi. Un metodo pericoloso non solo per l’ecosistema ma anche per gli animali d’affezione e le persone. Sui casi rilevati di avvelenamento in Italia c’è un interessante mappa dell’Istituto Zooprofilattico (link tra i commenti) dal quale emerge che la provincia di Lecce è la prima in Puglia per avvelenamenti accertati. I casi di bracconaggio censiti sono molti ma comunque meno di quelli effettivi: c’è un sottobosco enorme che non viene alla luce grazie alle denunce e ai ritrovamenti e che rimane nascosto. Per la conservazione del lupo il bracconaggio è un problema serio, un problema su cui soffia spesso il vento della disinformazione e dell’allarmismo», conclude la nota dell'associazione.