La tragedia

Incidente sul lavoro a Brindisi: 37enne morto schiacciato da un macchinario. Aperta inchiesta per omicidio colposo

La vittima, Gianfranco Conte, era un operaio che lavorava all’interno di una azienda nella zona industriale

BRINDISI - Incidente sul lavoro a Brindisi, dove un operaio di 37 anni, Gianfranco Conte, è morto schiacciato da un macchinario all’interno di una azienda nella zona industriale. L’uomo originario di Tuturano, soccorso da alcuni colleghi, è arrivato al pronto soccorso del ‘Perrino’ già privo di vita.

L’incidente si è verificato all’interno dello stabilimento della multinazionale Jindal, nell’area di lavorazione da cui si accede dall’ingresso di via Macaluso. I funzionari dello Spesal e della Questura di Brindisi hanno già raccolto alcune testimonianze dei colleghi della vittima ed effettuato rilievi nell’area interessata dall’incidente. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. L’operaio era sposato ed aveva due figlie.

A quanto si apprende l’uomo è morto per traumi da schiacciamento, dopo essere stato travolto da una bobina.
La Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo al momento contro ignoti, nell’attesa di accertare eventuali responsabilità.

IL COMMENTO DEI SINDACATI

«Sgomento, dolore, immenso sconforto per la perdita di un altra giovane vita mentre lavorava la sua onesta giornata di lavoro.
Un giovane padre vittima dell' ennesimo incidente sul lavoro nella Società Jindal Films purtroppo non nuova a incidenti mortali, non nuova a gravi infortunati», così in una nota il Segretario Generale Confial Brindisi Saponaro Ercole - Non è il momento delle analisi sarà l'Autorita' Giudiziaria a stabilire cause e responsabilità, ma questo dolore, la disperazione della famiglia, della moglie e figli, non possono rimanere nella solita gara di solidarietà, nelle solite sceneggiate di scioperi tardivi e di facciata, la pericolosità delle lavorazioni e le condizioni di lavoro erano ben noti, qualche mese fa un altro lavoratore perse la mano trasportata nei rulli. Basta ora molti dovrebbero fare un esame di coscienza su tanti occhi bendati».

«E' finito il tempo del cordoglio e delle frasi di circostanza, è il momento delle misure forti, concrete. Questa strage va fermata». Lo affermano in una nota Gianni Ricci, segretario generale della Uil di Puglia e Fabrizio Caliolo, coordinatore territoriale della Uil di Brindisi, dopo l'incidente sul lavoro avvenuto a Brindisi in cui è morto un operaio di 37 anni.
«Se non bastassero i nostri appelli - continuano - la politica farebbe bene a leggere con attenzione i numeri. Dall’inizio del 2024 le morti nei luoghi di lavoro in Puglia sono già 12, che salgono a 15 se si considerano quelle in itinere. Dati che proiettano la Puglia nelle primissime posizioni della classifica dei territori meno sicuri per le lavoratrici e i lavoratori».

«Adesso - aggiungono - ci aspettiamo una reazione forte da parte delle istituzioni, con investimenti seri per invertire questa pericolosissima deriva. Ci continuiamo a chiedere: come avrebbero reagito se tutte queste morti fossero state provocate dalla criminalità organizzata?». «Bene la convocazione del presidente Emiliano e la formazione dell’osservatorio regionale sugli infortuni nei luoghi di lavoro, ma adesso - affermano dalla Uil - si acceleri. Ci è stato garantito un interessamento nei confronti dello Spesal affinché rafforzi i controlli nei luoghi di lavoro, però sappiamo bene che il numero degli ispettori al momento è inadeguato».

Secondo Ricci e Caliolo «sarebbe finalmente il caso di adottare misure decise contro le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali di settore firmati dai sindacati più rappresentativi, anteponendo il profitto al valore della vita umana, lasciandole fuori dai bandi e dai finanziamenti di investimento pubblico».

«Siamo già a due morti sul lavoro in meno di due settimane. Un bilancio pesantissimo che non possiamo accettare passivamente. Queste tragedie riflettono una crisi profonda nella gestione della sicurezza sul lavoro e richiedono una risposta immediata e decisa da parte di tutti gli attori coinvolti». Lo dichiara in una nota il segretario generale della Cgil di Brindisi, Antonio Macchia.

«Questi eventi non solo rappresentano una perdita irrecuperabile per le famiglie delle vittime, ma evidenziano anche le gravi lacune - aggiunge - nella prevenzione degli infortuni e nella tutela della salute dei lavoratori. La frequenza e la gravità di questi incidenti impongono una riflessione urgente e l’adozione di misure concrete per evitare ulteriori perdite di vite umane».

La Cgil di Brindisi chiede «una revisione immediata delle politiche di sicurezza sul lavoro all’interno delle aziende, per assicurare che ogni lavoratore operi in un ambiente sicuro e protetto». Inoltre la stessa organizzazione sindacale ritiene necessaria «una intensificazione dei controlli da parte delle autorità competenti, per garantire la piena applicazione delle normative vigenti in materia di sicurezza e un dialogo costruttivo tra sindacati, aziende, istituzioni e rappresentanti dei lavoratori, finalizzato a sviluppare strategie efficaci di prevenzione degli infortuni».

«Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa del giovane operaio di Brindisi, Gianfranco Conte. Tutta la nostra comunità si stringe attorno alla famiglia e ai suoi cari». Lo scrive in una nota il parlamentare e commissario regionale in Puglia di Forza Italia, Mauro D’Attis. «Allo stesso tempo, attendo con fiducia - aggiunge - l’esito delle indagini avviate dalla magistratura».

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