Il contenzioso
Fasano, guerra della Tari da 2 milioni di euro tra Comune e Conforama
Le sentenze della Corte tributaria hanno confermato la legittimità degli avvisi di accertamento. Già proposto appello alla Corte di giustizia tributaria
FASANO - La guerra della Tari. Una guerra che vede contrapposti Comune e società proprietaria del centro commerciale che sorge alle porte della città e ha un valore di due milioni di euro. A gestire l’ipermercato ubicato su viale Stazione è la società Conforama Italia, che he sede in Lombardia.
La società si oppone alla richiesta di pagamento del Comune, in quanto ritiene di smaltire per proprio conto, con ditte private, larga parte dei rifiuti prodotti presso la propria sede e, di conseguenza, di non essere tenuta al relativo pagamento, se non in minima parte. Il Comune di Fasano, invece, negli ultimi 5 anni ha emesso sei avvisi di accertamento e pagamento, quasi tutti di un importo di circa 300mila euro, ritenendo che, il servizio di raccolta rifiuti presso la sede Conforama Italia spa di Fasano, viene regolarmente svolto per il tramite della Gial Plast, la società che gestisce il servizio di igiene urbana nel Comune di Fasano.
Conforama Italia ha impugnato innanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Brindisi tutti gli avvisi di accertamento emessi dal Comune di Fasano, i cui importi, sommati, ammontano a circa 2.000.000 di euro. Il Comune di Fasano ha affidato la difesa delle proprie ragioni al capo dell’Avvocatura comunale, Ottavio Carparelli, le cui tesi difensive sono state integralmente accolte dal Giudice tributario in primo grado, con sei sentenze tutte favorevoli per l’ente locale. Le sentenze hanno confermato in sede giurisdizionale la legittimità degli avvisi di accertamento emessi dall’ente territoriale.
Conforama Italia spa ha proposto appello avverso le sentenze del giudice di primo grado innanzi alla Corte di Giustizia tributaria di secondo grado per la Puglia, sezione staccata Lecce. I sei giudizi sono attualmente pendenti.
Un fatto è certo: il Comune di Fasano garantisce il servizio di raccolta rifiuti presso il centro commerciale. Questo è un dato di fatto incontrovertibile. Conforama Italia – è la tesi di Palazzo di città, sposata dai giudici tributari di primo grado che si sono già espressi sulla questione – non può certo sottrarsi al c.d. regime di privativa degli enti locali.
Sono in ballo oltre due milioni di euro: si tratta di un vero e proprio “tesoretto”. In pendenza di appello, si tratta di attendere la decisione nelle sei cause del giudice tributario di appello sulla legittimità della tassazione operata dall’ente locale, per la cui decisione il Comune di Fasano ha già depositato apposita istanza.