Il caso
Brindisi, sorride in foto mentre ricuce un cadavere: verifiche Asl dopo post di una caposala del «Perrino»
L'episodio risale a maggio: la donna stava eseguendo un'autopsia. L'Ordine tecnici sanitari di Brindisi annuncia provvedimenti
BRINDISI - Verifiche dell’azienda sanitaria e una possibile segnalazione alle autorità sul post di una caposala dell’ospedale 'Perrino' di Brindisi che ha ha pubblicato sul suo profilo social uno scatto mentre ricuce un cadavere dopo un’autopsia.
«Prendo atto stamani di un grave e negligente comportamento attribuito ad una dipendente della Asl Br e risalente a diversi mesi fa, da quanto si apprende, al primo maggio di quest’anno. L'azienda - dichiara il direttore generale dell’Asl Brindisi Maurizio De Nuccio - prende le distanze da ogni azione individuale che ne comprometta l’integrità e allo stesso tempo non può restare indifferente rispetto a questi episodi, che vanno tuttavia accertati e approfonditi». «Mi attiverò - conclude - a tal fine segnalando il fatto a chi di competenza».
La notizia del post della caposala è stata riportata dalle pagine locali del Corriere del Mezzogiorno. L’episodio risale al primo maggio scorso: la donna appare sorridente in volto mentre esegue queste operazioni di ricucitura, che a quanto si apprenderebbe riguarderebbero l’addome ed il braccio dell’uomo disteso su un tavolo all’interno della stanza dell’obitorio.
LA REPLICA DELL'ORDINE DEGLI INFERMIERI
In relazione alla vicenda pubblicata su un quotidiano locale, relativa ad una operatrice del settore sanitario che ha pubblicato sul suo profilo social le foto che la ritraggono sorridente mentre, ricuce l’addome di un cadavere sottoposto ad autopsia, l'Ordine degli Infermieri della provincia di Brindisi e la ASL di Brindisi desidera esprimere la propria posizione ufficiale. «Intanto – dice il presidente, il dr. Antonio Scarpa – è fondamentale chiarire che la persona coinvolta in questa deprecabile vicenda non è un'infermiera. Pertanto, siamo di fronte a un comportamento individuale che non è ascrivibile all’etica ed alla professionalità degli infermieri iscritti al nostro Ordine. Ritengo, inoltre, necessario sottolineare che il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che ha detto la sua sulla vicenda, si è espresso su una questione che non è di sua competenza. Pertanto, lo invito a verificare accuratamente le fonti prima di esprimere opinioni, in modo da evitare equivoci e fraintendimenti in situazioni delicate come questa. Allo stesso modo, sottolineo l'importanza della prudenza nei commenti pubblici, incoraggiando tutti gli attori coinvolti a verificare accuratamente le informazioni prima di esprimere opinioni ufficiali. Tutto ciò premesso, l'Ordine degli Infermieri della provincia di Brindisi ribadisce il suo impegno per la tutela del decoro e della reputazione della professione infermieristica, garantendo che misure appropriate saranno sempre adottate nei confronti di chiunque agisca in modo inappropriato e irresponsabile.
ORDINE TECNICI SANITARI DI BRINDISI ANNUNCIA PROVVEDIMENTI
«Esprimiamo la ferma disapprovazione circa la diffusione, tramite i social network, dell’immagine in cui un’operatrice sanitaria compare mentre sutura il corpo esanime di una persona, in sede di esame autoptico». Lo afferma in una nota Domenica Argese, presidente dell’ordine dei Tsrm e Pstrp (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecniche), albo cui è iscritta la coordinatrice del servizio di Anatomia e istologia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi, che ha pubblicato sul suo profilo social una foto mentre sorridente ricuce parti del cadavere di un uomo.
L’ordine professionale ha avviato un’indagine interna e adotterà «le misure necessarie per intraprendere l’azione disciplinare nei confronti della professionista», assicura Argese. «Il fatto che sia una nostra iscritta - aggiunge - è solo l’elemento che consente di individuare quale sia l’ente a dover intervenire disciplinarmente, ma l’accaduto è grave e censurabile in sé, a prescindere dal profilo di chi ha agito». "Resta un gesto deprecabile e inaccettabile, lesivo della dignità e del corpo di quella persona, nonché delle professioni sanitarie e che vìola i principi a cui tutti gli iscritti all’ordine sono tenuti a ispirare il loro agire».
Secondo quanto riferisce Argese, la professionista coinvolta nella vicenda è in possesso delle competenze necessarie per eseguire la sutura su cadaveri, «avendo frequentato un master dedicato, fugando l’eventualità di un ulteriore elemento di censura, il possibile esercizio abusivo di altra professione sanitaria». «Tuttavia, nonostante le competenze tecniche, l'approccio e la pubblicazione della foto - conclude Argese - sono estremamente inappropriati e contrari all’etica e alla deontologia professionale, pertanto da censurare con fermezza. Fatti come questo creano sgomento nell’intera comunità professionale» .