Nel Brindisino
Francavilla, 18enne confessa l'omicidio di Paolo Stasi: «Non volevo ucciderlo»
L'avvocato Maurizio Campanino ha dichiarato all'uscita del carcere di Brindisi dopo l'interrogatorio: “Il mio assistito ha preso consapevolezza di ciò che ha fatto”
BRINDISI - Un nuovo tassello si aggiunge nell'indagine sull'omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso a colpi di pistola a Francavilla Fontana nel Brindisino lo scorso 9 novembre: il 18enne, L.B. ha confessato di avere sparato i due colpi di pistola di piccolo calibro che hanno tolto la vita al 19enne. Ma «non volevo uccidere» Paolo Stasi ha aggiunto il giovane reoconfesso.
E’ quanto emerge dall’interrogatorio che si è svolto oggi con il 18enne in carcere dal 22 maggio scorso, perché accusato del delitto Stasi.
L.B., all’epoca del delitto minorenne, è stato interrogato dal procuratore del tribunale dei minorenni Simona Filoni e dal sostituto Paola Guglielmi.
«Ha chiarito la sua posizione tra cui la circostanza che i colpi esplosi dall’arma che aveva in pugno sono i suoi. Ma non era sua intenzione uccidere». Lo dichiara Maurizio Campanino, legale del 18enne.
«Il mio assistito non era infatti a conoscenza del fatto che lo avesse attinto dai due colpi di pistola, e - aggiunge - lo ha saputo solo la sera. Si tratta voglio precisare di un interrogatorio che ha sollecitato lui alla Procura». «Dopo un pò di mesi - prosegue il legale - ha fatto un percorso suo personale ed ha chiesto di essere interrogato per chiarire alcuni aspetti di cui gli inquirenti non potevano avere conoscenza».