Arte

Caravaggio in piena luce: a Mesagne in mostra il pittore «cinematografico»

Angelo Sconosciuto

Inaugurata ieri l'esposizione al Castello Normanno Svevo, aperta fino a dicembre

MESAGNE - È la luce il filo conduttore della mostra «Caravaggio e il suo tempo, tra naturalismo e classicismo» inaugurata ieri e visitabile da oggi fino all’8 dicembre prossimo nelle sale del castello normanno svevo di Mesagne. La luce, ancora, nel nome delle opere di questo grande artista e dell’esperienza che ha saputo trasmettere o semplicemente influenzare, diventa essa stessa metafora del percorso della cittadina messapica, attualmente Capitale Cultura di Puglia 2023, coronamento di un riscatto rispetto ad un trentennio addietro.

È davvero importante il progetto realizzato dalla Rete di imprese Micexperience, rappresentata dall’imprenditore Pierangelo Argentieri, e patrocinato dalla Regione Puglia e dal Comune di Mesagne. Ieri mattina lo hanno toccato con mano le massime autorità regionali e locali, prima nel corso della presentazione e poi nel godere del percorso allestito. Caravaggio «è contemporaneo, è cinematografico», ha detto in un passaggio del suo intervento il prof. Pierluigi Carofano che ha curato la mostra con Tamara Cini e ha voluto così compendiare quanto sottolineato, tra gli altri, negli interventi del sindaco Matarrelli, del presidente di Micexperience Argentieri, del direttore generale del Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia, Aldo Patruno.

«La mostra nasce dall’idea di fissare il percorso del grande genio lombardo a partire dalla sua prima formazione fino agli anni della sua maturità». Ed in mostra - una «mostra lineare» che può interessare una vasta gamma di persone, specialisti compresi - ecco quindi gli anni della formazione milanese con Peterzano, i Carracci e l’influenza dei veneti; ecco il suo tempo fra Roma e Milano, amici e avversari nell’arte, fra Orazio Lomi Gentileschi e Mattia Preti, Luca Giordano e Orazio Riminaldi, Artemisia Gentileschi e Fede Galizia (presente a Mesagne con un olio su carta applicata su tavola) e tanti altri. «La mostra diventa così anche il pretesto per un viaggio nella fantastica stagione del Seicento dove, accanto alla rappresentazione in chiaroscuro del maestro, fioriscono e si intrecciano nuovi talenti che percorrono strade diverse come quella del classicismo», ha aggiunto Carofano e qui giova ricordare due particolari sezioni riguardanti le nature morte e la ritrattistica su San Girolamo. Ben strutturato il catalogo ed il percorso didattico a cui ha messo mano in particolar modo la co-curatrice Tamara Cini: soffermarsi a leggere i testi consente un maggiore e gradito coinvolgimento.

E così Caravaggio è talmente contemporaneo, cinematografico, che ben si completa, l’attuale mostra, con 4 opere del pittore tarantino Roberto Ferri, «il cui stile attinge alla tradizione seicentesca: la sua arte, riconosciuta da Vittorio Sgarbi, è profondamente ispirata da pittori del Barocco e dal Caravaggio». Michelangelo Merisi, i suoi amici ed i suoi avversari diventano, da Mesagne, anche trampolino di lancio per un’altra grande mostra da allestire per il G7 che la Puglia ospita l’anno prossimo. La proposta è stata lanciata ieri, l’assenso non c’è, ma l’annuire dei vertici della Regione dice che il percorso è fattibile.

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