sanità
«Carenza medici? La Asl di Brindisi non vuole trovare soluzione»
La Fp Cgil critica una delibera che «chiude la porta in faccia delle buone relazioni sindacali»
BRINDISI - «Il problema della mancanza dei medici Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza (Mecau), la Asl non vuole risolverlo. I medici, in buona sostanza, seppure carenti, non si trovano perché non si vogliono trovare». È quanto contestano, in estrema sintesi, la segretaria provinciale Area Sanità Chiara Cleopazzo e il coordinatore dirigenza sanitaria SSN della Fp Cgil Brindisi. Il convincimento arriva dopo l'analisi della deliberazione 1109 del 04 maggio scorso della Asl con cui «codesta amministrazione, escludendo alcuni medici in possesso dei requisiti ex art. 12 comma 1 del D. Lgs 30.03.23, n. 34, non solo chiude la porta in faccia delle buone relazioni sindacali, ma, soprattutto, che è peggio, in faccia alla domanda di salute del territorio brindisino nonché in faccia ad una vasta platea di medici che da anni lottano per essere integrati, come è giusto che sia, nel SSN quali dipendenti».
«Se da un lato, dunque - sostengono Cleopazzo e Ghezzani -, con questa deliberazione viene, di fatto, smentita la nota favola dei medici che non si trovano visto che, anzi, vengono esclusi alcuni medici poiché non in possesso dei requisiti previsti dal bando pur essendo in possesso di quelli previsti dalla legge alla quale il bando avrebbe dovuto essere adeguato, dall’altro vengono smentite le posizioni dei decisori politici in indirizzo, più o meno ufficiali, recentemente consegnate indirettamente da sindaci e candidati sindaci alla cittadinanza ed alle parti sociali nonché dal Commissario straordinario Asl Br nell’unico incontro con la delegazione trattante tenutosi (dopo vari rinvii) il 2 maggio scorso, secondo cui non vi sarebbe una precisa volontà politica formalizzata di sopprimere per asfissia il diritto alla vita ed alla salute nel territorio brindisino attraverso una razionale ospedalectomia sistematica dell’Asl Br». E aggiungono: «La citata deliberazione, di fatto, è l’esempio ultimo e paradigmatico della tipica e masochistica inazione di codesta amministrazione, causa sia di un reclutamento di medici molto inferiore rispetto al fabbisogno sia di gravi carenze di organico, che fanno sempre comodo ai bilanci, sistematicamente imputate all’inefficacia delle diverse procedure di reclutamento di personale dirigente già espletate, ma poi artatamente, si direbbe, utilizzata per sopprimere unità operative e servizi per mancanza di medici».
Troppo restrittivi quindi i criteri adottati nella delibera della Asl non tenendo in considerazione i criteri vigenti. Per questi motivi la Fp Cgil chiede che «sia avviata una procedura concorsuale ai sensi del Decreto-Legge 30 marzo 2023, n. 34, articolo 12 (Misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza), comma 1 in base al quale i requisiti di legge per l’accesso alla dirigenza medica dei Mecau (Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza) sono stati estesi al personale medico, che alla data di pubblicazione del presente decreto, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, abbia maturato, presso i servizi di emergenza-urgenza del Servizio sanitario nazionale, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con contratti a tempo determinato, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, con contratti di convenzione o altre forme di lavoro flessibile, ovvero abbia svolto un documentato numero di ore di attività, equivalente ad almeno tre anni di servizio del personale medico del Ssn a tempo pieno, anche non continuative, presso i predetti servizi [...] ancorché non in possesso di alcun diploma di specializzazione».
E in considerazione di ciò la Fp Cgil chiede: «Quale efficacia può avere una procedura concorsuale che viene trascinata ad libitum rispetto a quella di un’altra Asl pugliese? Quale efficacia dimostra il bando di concorso per 25 medici per il quale sono stati ammessi solo una medica specializzata e 11 medici specializzandi (alcuni dei quali, peraltro, già in servizio nell’Asl Br)? Quale efficacia dovrebbe avere la citata procedura concorsuale dell’Asl Br a fronte di altre procedure di altre Asl pugliesi che hanno tempestivamente riaperto i termini allargando i requisiti di partecipazione banditi a quelli ex art. 12 comma 1 del D. Lgs 30.03.23, n. 34?». Il timore del sindacato è questo atteggiamento antitetico possa pportare ad una «inesorabile riduzione degli investimenti nelle dotazioni organiche, strutturali e tecnologiche dell’Asl Br» e «a danno della comunità di lavoratori e cittadini brindisini».