Il caso
Brindisi, le compagnie aeree avvertono: «La tassa d'imbarco non va aumentata»
I principali vettori dell'Aeroporto del Salento come EasyJet, Ryanair e Volotea pronte a un passo indietro. Costi non sostenibili
BRINDISI - L'associazione delle compagnie aeree low cost avverte: «Aumentare la tassa imbarco a Brindisi potrebbe costringerci a fare un passo indietro e rivedere offerta piani di investimento.
Dopo la notizia dell'aumento che la giunta comunale di Brindisi starebbe approvando nell’ambito dell’esercizio di bilancio 2023 – 2025 anche l'Aicalf chiede all'amministrazione comunale di individuare soluzioni alternative. Di più: EasyJet, Ryanair e Volotea, principali vettori dell'aeroporto del Salento, si dicono «disponibili ad incontrare le istituzioni e proseguire la conversazione in modo costruttivo».
«Se la proposta di incremento dell’addizionale di imbarco pagata all’Aeroporto del Salento fosse confermata - dicono - si determinerebbe una perdita di competitività per l’aeroporto di Brindisi e per l’intera Regione Puglia a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei). Tale aumento graverebbe anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto del Salento per motivi di lavoro, salute o studio.
Ma l'aumento determinerebbe anche scelte diverse per i vettori, costretti «a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Brindisi, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione». Ripercussioni negative, spiegano, si avrebbero anche «sull’occupazione diretta e indiretta, sull’intero sistema economico del territorio e, infine, sullo stesso bilancio del Comune per la perdita di gettito conseguente alle ricadute economiche ed occupazionali della misura proposta».
«Aumentare le tasse e i costi al comparto aereo - spiega il presidente di Aicalf, Matteo Castioni - ancora alle prese con il recupero dalla pandemia e con il caro carburante costituirebbe un freno a una già fragile ripresa». La proposta del Comune di Brindisi, dunque, va rivista.