La storia
Ceglie Messapica commemora con la medaglia d’Oro al Valor Militare il carabiniere ausiliario Angelo Petracca
La cerimonia si è tenuta con sul luogo dell'eccidio, rendendo gli onori ai Caduti con una corona di alloro nei pressi di una targa commemorativa già presente sul posto
CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) - Alle 11 di stamane, alla presenza del Vicario del Prefetto di Brindisi, Maria Antonietta Olivieri, del Sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano e del Comandante Provinciale Carabinieri di Brindisi, Colonnello Leonardo Acquaro, ha avuto luogo la cerimonia di commemorazione del Carabiniere Ausiliario Medaglia d’Oro al Valor Militare Angelo Petracca. Alla cerimonia ha partecipato anche una rappresentanza dell’associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi di una targa commemorativa già presente sul luogo dell’eccidio, benedetta dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Puglia”, Don Antonio Cassano.
La storia
Angelo Petracca, nato a Casarano, in provincia di Lecce, il 6 gennaio del 1970, oggi avrebbe avuto 53 anni. È morto nell’adempimento del proprio dovere alle 13.30 di 33 anni fa. Ha risposto alla chiamata di aiuto da parte di alcuni cittadini che avevano visto quattro uomini, incappucciati e armati di fucili a pompa e revolver, irrompere nella sede della Banca Popolare di Lecce. Era a pranzo in caserma benché fosse il suo giorno di riposo e seguì due suoi colleghi, il brigadiere Raffaele Iacuzio e il collega Oronzo Spagnolo. Quelli erano anni bui a Ceglie Messapica: circolava tanta droga e le rapine, spesso con sparatorie, erano frequenti: poco meno di un anno prima era stato ferito il Comandante di quella Stazione, il maresciallo Vincenzo Gallo, che era riuscito a sventare l’ennesima rapina in banca e a ferire e arrestare uno dei quattro rapinatori, nel corso di un violento conflitto a fuoco. Anche quel giorno ci fu una violenta azione di fuoco da parte dei malviventi che facevano “da palo” a quello che stava tentando di sfondare il vetro blindato della banca con una pesante mazza di ferro. Spagnolo cade a terra colpito alle gambe. E Petracca, resosi conto che i rapinatori continuavano a sparare sul commilitone ferito, uscì allo scoperto attirandosi il fuoco dei malviventi, contrastandoli con ripetute raffiche di mitra ma consentendo così a Spagnolo di trascinarsi al riparo. Petracca fu colpito alla testa da una scarica di pallettoni. Purtroppo a nulla servì nemmeno l'intervento del brigadiere Iacuzio che pure ingaggiò una nuova azione di fuoco contro i malviventi, che fuggirono, non dopo aver chiesto a un commerciante di chiamare un’ambulanza per Petracca. A tutt’oggi, dopo varie inchieste giudiziarie (tutte archiviate), e diverse incriminazioni, non c’è ancora un responsabile per l’uccisione di Angelo Petracca, perito a soli 20 anni in quel conflitto a fuoco.