Sanità

Brindisi, sta male e va al Pronto soccorso: 15 ore di attesa prima della visita

Antonio Portolano

La donna è riuscita a uscire il giorno dopo. Il racconto: «Di notte sono arrivate tante ambulanze, ma c’era un solo medico»

BRINDISI - Entra nel Pronto soccorso il 10 novembre alle 16.40, attende per la prima visita 15 ore e viene dimessa esattamente il giorno dopo: alle 16 dell'11 novembre. È la storia di S.P., una storia purtroppo ormai «comune» consumatasi al Perrino di Brindisi. La protagonista accetta di raccontare la sua disavventura alla Gazzetta, spiegando, nella speranza che qualcosa possa cambiare, anche che il suo triste «record» di permanenza è stato persino superato da un altro paziente che ha addirittura atteso ben 27 ore prima di tornare a casa.

«Da tre giorni soffrivo di dolori, ero bloccata col collo, avevo forti bruciori, non riuscivo nemmeno ad aprire la bocca per mangiare per quanto stavo male. Il farmaco che stavo prendendo non sortiva alcun effetto. E allora ho deciso di andare in ospedale».

Quando è arrivata?

«Erano le 16.40 del 10 novembre. Ho raccontato il mio problema e mi hanno dato un codice verde nonostante abbia anche fatto presente che sono ipertesa. Mi sono armata di pazienza sapendo che avrei dovuto aspettare, ma mai avrei immaginato così tanto. E purtroppo nell’attesa ho scoperto di non essere l’unica in quella situazione».

In che senso?

«Ho incontrato una persona in codice arancione in attesa da 16 ore. Aspettava al pronto soccorso da tanto tempo. Era arrivato a piedi. Fa differenza nell’attesa se arrivi a piedi o in ambulanza anche se vieni classificato con lo stesso codice. A mie spese l’ho imparato».

E nell’attesa?

«Ho aspettato dodici ore su una sedia, nessuno è venuto a chiedermi nulla. Nel corso della notte sono arrivate una ventina di ambulanze. Mi sembrava ci fossero abbastanza infermieri e operatori socio sanitari, ma il medico al pronto soccorso era uno soltanto. È possibile una cosa del genere, per quanto bravo e veloce, cosa avrebbe potuto fare di più quell’uomo? Alla dodicesima ora di attesa mi sono alzata ed ho chiesto. Mi hanno detto che per i codici verdi bisognava attendere la mattina che c’erano 3 medici in turno. La prima visita l’ho fatta alle 9.35 dell'11, dopo 15 ore. Poi esami sangue, tac, visita neurologica. Mi hanno dato una terapia dicendo che si trattava di una cervicale e di fare una risonanza magnetica perché con la Tac non si vede. A proposito la risonanza magnetica al Perrino non si può fare. Sono stata dimessa alle 16 dell'11 novembre, ma purtroppo c’era chi ha atteso anche più di me. Il signore che ho citato è stato 27 ore in attesa, 3 delle quali per la firma del medico sulla cartella. Spero che il Pronto soccorso venga potenziato».

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