truffa

Brindisi, finti annunci di lavoro per rubare dati sensibili

Pierluigi Potì

Vittima una brindisina che ha denunciato il fatto su Facebook

BRINDISI - Offerte di lavoro false per rubare dati sensibili e personali. La truffa corre sul web e guai a non stare attenti a chi si ha di fronte, specie quando si tratta di annunci in cui non compare il nome di un’azienda o anche di una semplice agenzia di intermediazione. In gergo, si chiama “phishing” ed è un reato con il quale si ingannano le ignare vittime inducendole a condividere informazioni sensibili. In altri termini ancora, il cosiddetto furto di identità.

A cadere, di recente, nella rete dei truffatori è stata una giovane donna brindisina che ha poi raccontato la sua vicenda nella pagina Facebook “Impresa mamma” allo scopo di mettere in allerta altre potenziali “prede” di gente senza scrupoli. «Purtroppo - ha scritto nel post pubblicato nei giorni scorsi sul social network - devo denunciare una cosa e vi invito a farla girare il più possibile. Rispondo ad un annuncio di lavoro con titolo “cercasi commessa e cassiera per negozio a Brindisi su un noto sito di annunci di lavoro e vendite. Invio il curriculum vitae all’indirizzo mail indicato e dopo alcuni giorni, una sera, ricevo una risposta dall’autore dell’annuncio che mi indica il numero di cellulare al quale avrei dovuto inviare un sms per il posto di lavoro. Mi è sembrato strano l’orario della mail, ma ho proseguito e il giorno seguente ho inviato l’sms richiesto. Per alcuni giorni, silenzio totale, poi domenica ricevo risposta via whatsapp in cui mi viene indicato come nome di riferimento quello di Maria, che il lavoro è in un’agenzia, che si lavora dalle 9 alle 15,30 e, infine, mi dà un indirizzo e un numero civico. Subito controllo e mi accorgo che nel posto indicato (via Santa Lucia, 6) c’è un edificio vuoto. Dopo alcune mie domande rivolte all’interlocutore per chiarire alcune mie perplessità, quest’ultimo ha cancellato tutti i suoi messaggi e mi ha bloccata».

In coda al post, peraltro, la donna ha scritto anche il numero di cellulare nella sua totale estensione, invitando quante leggeranno il suo messaggio a porre la massima attenzione. Una vicenda davvero sconveniente, ma non unica nel suo campo. Tra i commenti postati da chi ha letto l’avviso, un’altra donna ha raccontato di aver risposto, lo scorso anno, ad un annuncio su Facebook di una donna che cercava una babysitter per le sue due figlie e di essersi candidata, ricevendo poi in risposta la richiesta di inviare una sua foto. Alla sua richiesta di spiegazioni, il profilo della donna stessa è improvvisamente svanito nel nulla.

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