Nel Brindisino

Ostuni: «Il santuario fruibile», raccolte già 350 firme

Flavio Cellie

Prosegue la battaglia del Forum società civile per il recupero della chiesetta rupestre dedicata a San Biagio

OSTUNI (BRINDISI) - Si fa più concreta la «battaglia» per tornare a rendere nuovamente fruibile il santuario rupestre di San Biagio - uno dei patroni più venerati della città -, a seguito della raccolta firme avviata nei giorni scorsi dal Forum della Società Civile della Città bianca.

La petizione ha raggiunto quota 350 firme nelle ultime ore, segnando un risultato importante per quella che è l’aspettativa collettiva su una tradizione molto sentita dalla stragrande maggioranza dei cittadini ostunesi, ma particolarmente apprezzata anche dai visitatori e da chi pratica turismo religioso giungendo, in alcuni periodi dell’anno, da varie zone d’Italia.
Le firme sono state quindi autenticate dall’Ufficio elettorale e protocollate presso il Comune di Ostuni, segnando uno step importante nella rivendicazione messa in atto dal Forum.

Tutto è iniziato da un fatto avvenuto nel febbraio scorso, quando i proprietari del terreno in cui ricade il santuario, nonostante il piano di sicurezza predisposto dal comune di Ostuni e firmato dalla Commissione prefettizia, vietarono il consueto pellegrinaggio in onore del patrono nell’area in cui si trova la chiesa rupestre, sui colli della Città bianca. Un episodio che ha messo subito in allerta il «Forum», mobilitatosi per la raccolta firme. Ora i sette moduli contenenti il testo della petizione indirizzata alla commissione straordinaria sono stati protocollati, sperando possano bloccare la situazione.

«Notevole il lavoro svolto dagli operatori dell’ufficio elettorale comunale, che con pazienza ed efficienza hanno raccolto e provveduto all’autenticazione delle firme - ha sottolineato la presidente del Forum Teresa Lococciolo - nel giro di pochi giorni, consentendoci di poter accertare l’adesione di ben 350 cittadini: un risultato che va ben oltre il numero minimo richiesto». Ma il lavoro del Forum prosegue: «Nei prossimi giorni - ricorda la presidente - si potrà continuare a sottoscrivere la stessa petizione, sotto forma di istanza (senza bisogno di autentica delle firme), sottoscrivendo i moduli che saranno distribuiti nelle parrocchie, nelle scuole e in tutti i luoghi di aggregazione. Possono firmare tutti coloro che abbiano compiuto 16 anni».
Una mobilitazione popolare per rendere nuovamente fruibile un bene del territorio, un luogo di culto, visitato e vissuto non solo nella giornata del 3 febbraio, ma anche durante l’arco dell’anno. Sono tante infatti le escursioni guidate che vengono organizzare lungo la collina ostunese per far conoscere il santuario a turisti e visitatori.

«Lo scopo - ha concluso la presidente del Forum - è quello di andare incontro alla volontà della popolazione di Ostuni, partecipando in maniera corale alla risoluzione di un problema che, se non trova la giusta soluzione, rischia di mettere in discussione una tradizione radicatissima legata alla storia e all’identità di tutta la comunità civile e religiosa che si ritrova rinnovando costantemente il culto del suo Santo patrono».

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