Il progetto
Brindisi, il dormitorio comunale diventa «Casa delle culture»
Nel futuro centro polifunzionale progetti di integrazione per migranti. Ma dove dormiranno?
BRINDISI - Da dormitorio a «Casa delle culture». È il destino che attende l’immobile di via Provinciale San Vito (dove attualmente sono ospitati decine e decine di migranti) in virtù di un progetto che risale al 2019, ma per la cui attuazione l’Amministrazione comunale intende accelerare nell’ottica di una riqualificazione della struttura da adibire poi a centro polifunzionale per l’integrazione e l’inclusione sociale dei migranti.
Integrazione e inclusione, si badi bene, non accoglienza. Il che, tradotto in termini pratici, significa che non avrà più funzione di dormitorio. La domanda, allora, sorge spontanea: dove verranno smistati gli attuali ospiti? «Esiste già un altro progetto, denominato “Più Supreme”, attraverso il quale verranno trovate sistemazioni alternative in città e in provincia», ha precisato al riguardo l’assessore ai Servizi sociali, Isabella Lettori.
I migranti, dunque, saranno ospitati in altre strutture: ma con quali criteri ognuno di essi andrà in un luogo piuttosto che in un altro? Si terrà conto, cioè, della località in cui ciascuno lavora, in modo tale da non essere costretti a percorrere tanti chilometri per andare e tornare dal posto di lavoro? La preoccupazione e il disappunto espressi dai diretti interessati (e manifestati nei giorni scorsi durante la distribuzione dei pasti alla Caritas) è legata proprio a questa evenienza e l’invito - rivolto a chi dovrà decidere in tal senso - è che si tenga conto delle esigenze di ogni singolo migrante.
Tornando alla «Casa delle culture», si tratta di un progetto (finanziato dalla Regione Puglia per un importo pari a 1,6 milioni di euro) che prevede la riqualificazione del dormitorio e dell’immobile contiguo al fine di garantire servizi per l’inclusione sociale e l’accoglienza della comunità migrante nel tessuto sociale, culturale ed economico di Brindisi attraverso l’attivazione di spazi di co-abitazione, una cucina condivisa, ambienti per la socializzazione e la formazione, aule per attività di apprendimento, laboratori e spazi per la pratica sportiva all'aria aperta.