Omicidio dei Padellari
Imprenditori uccisi a Brindisi: emessa ordinanza a carico dei fratelli Morleo, rischiano l'ergastolo
Nuovo provvedimento restrittivo per Cosimo ed Enrico Morleo, già in carcere dallo scorso 3 marzo per gli omicidi di Salvatore Cairo e Sergio Spada
BRINDISI - Il «quadro probatorio» a carico dei fratelli Morleo è «idoneo a sostenere significativamente accuse di tale portata per le quali, quanto meno per gli aspetti edittali, è previsto il 'fine pena maì». E’ quanto si legge in una nota con cui la questura di Brindisi comunica che è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Marcello Rizzo nei confronti dei fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, 57 e 56 anni, in carcere dallo scorso 3 marzo dopo essere stati sottoposti a fermo con l’accusa di aver ucciso, con l'aggravante del metodo mafioso, due imprenditori del settore casalinghi nel 2000 e 2001: Sergio Spada e Salvatore Cairo, quest’ultimo scomparso e mai ritrovato.
Secondo le indagini, condotte dalla Squadra mobile di Brindisi, Cairo fu assassinato perché ritenuto responsabile di un ammanco di diversi milioni di lire ai danni di una società di articoli per la casa di cui era socio con Cosimo Morleo e avrebbe costituito poi una propria società nonostante il divieto impostogli. Sarebbe stato ucciso e fatto a pezzi. Spada, invece, sarebbe stato assassinato perché ritenuto responsabile di essersi inserito, sempre nello stesso settore, nel rapporto di esclusiva della sua società e di aver effettuato operazioni commerciali e di compravendita in danno della stessa. Secondo l'accusa Cosimo Morleo sarebbe stato il mandante del delitto ed Enrico l’esecutore materiale.
«Con quest’ultimo provvedimento - evidenzia la questura di Brindisi - oltre ad evidenziare l’efferatezza degli omicidi, il giudice rimarca anche gli aspetti della premeditazione per entrambi i delitti ed il movente che li determinava».