Il fatto

Brindisi, altri 4 indagati per il 13enne costretto a prelevare forti somme dal bancomat

Mimmo Mongielli

A Torre Santa Susanna tre sono minorenni e sono stati denunciati dai Carabinieri per estorsione

Torre Santa Susanna - Un’autentica gang quella che, per due anni, ha chiesto – e ottenuto – soldi da un ragazzino minacciandolo, se non avesse soddisfatto le loro richieste, di riempirlo di botte. Per soddisfare le continue richieste di denaro dei suoi aguzzini il ragazzo, che oggi ha 13 anni, è stato costretto a prosciugare il conto corrente dei suoi genitori effettuando continui prelievi dal Postamat.

Il prosieguo delle indagini dei carabinieri della stazione di Torre S. Susanna, che il 9 giugno scorso hanno arrestato in flagranza di reato due presunti estorsori (sono due 19enni torresi), ha portato alla luce un quadro d’insieme ancora più inquietante: ad estorcere denaro al 13enne erano anche un 20enne, due 16enni e un 17enne torresi. I quattro sono stati denunciati alla magistratura per estorsione aggravata e continuata in concorso. A loro gli investigatori del cap. Gianluca Cipolletta sono arrivati analizzando le chat del 13enne e i messaggi contenuti nel suo cellulare. Leggendo conversazioni e messaggi i carabinieri sono arrivati alla conclusione che il 13enne torrese era vittima di un’autentica banda, composta da gente che, nonostante la giovanissima età, non si faceva remore ad usare i metodi della peggiore criminalità. La consegna di denaro avveniva sempre – o quasi – nelle mani dei due 19enni che sono stati arrestati dai carabinieri il 9 giugno scorso, ma i proventi dell’estorsione erano condivisi dall’intero gruppo.

All’ultima consegna di denaro da parte del 13enne ai due 19enni hanno “partecipato”, stando molto attenti a non farsi notare, anche i carabinieri. Le banconote che il 13enne ha consegnato ai suoi aguzzini erano state fotocopiate e controfirmate dai militari dell’Arma. Nel momento in cui il ragazzo ha consegnato i soldi ai 19enni i militari dell’Arma sono usciti allo scoperto e li hanno arrestati. I due avevano addosso la mazzetta di banconote che gli era stata appena consegnata dalla vittima dell’estorsione. Condotti in caserma, i due 19enni hanno ammesso le loro responsabilità.

I carabinieri hanno ricostruito che le (continue) richieste di denaro al 13enne andavano avanti dal 2019. Nell’arco di poco più di due anni i due giovani si sono fatti consegnare dal ragazzino 26mila euro.

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