Il caso
Brindisi, «Perrino» senza servizio lavanderia e con 25 posti a rischio
I sindacati chiedono incontri urgenti in Regione: dichiarato lo stato di agitazione delle maestranze
BRINDISI - lDa un lato una gara vinta del valore di 187 milioni di euro, dall’altro non solo oltre una ventina di posti di lavoro a rischio, ma anche l’impossibilità di avere il servizio di lavanderia per l’ospedale Perrino di Brindisi, per quello di Francavilla Fontana, per quello di San Pietro e per i presidi ambulatoriali di Taranto. Servizi svolti nel capoluogo messapico da oltre vent’anni e che rischiano di scomparire di colpo. Esplode in tutta la sua gravità la vertenza dei lavoratori della Lavit con i sindacati che già si sono attivati per dare battaglia. Il Cobas ha dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della lavanderia industriale presente nell’ospedale Perrino gestita dalla azienda Foggiana Lavit.
La Cgil e la Filctem (categoria che segue le lavanderie industriali) hanno chiesto un incontro urgente al Presidente della Sezione Aree di Crisi Aziendali della Regione Puglia, Leo Caroli, e agli Assessori Regionali al Lavoro e allo Sviluppo Economico, per valutare la difficile e complessa vertenza che rischia di ripercuotersi in maniera pesantissima sul futuro occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici della Lavit Lavanderie Industriali, ex Società Cooperativa di Produzione e Lavoro, di Brindisi. In ballo ci sono più di una ventina di posti di lavoro tra operai di lavanderia, stireria e logistica. A spiegare la genesi della vertenza sono i segretari generali della Camera del lavoro Antonio Macchia e della Filctem Antonio Frattini: «Nel mese di giugno 2020 a seguito della rottura della macchina a lavaggio continuo dell’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi, l’Azienda nell’attesa della riparazione preventivata in circa 6 settimane per gestire il periodo di fermo ha fatto ricorso alla CIGO (cassa integrazione ordinaria) e trasferito le lavorazioni presso la sede Lavit di Foggia ». Non solo: «Il 15 luglio 2020 un incendio ha distrutto il locale dell’ospedale di Brindisi dove era allocata la lavanderia. Tutti i macchinari compresa quella in attesa di riparazione, le altre attrezzature, parte del vestiario del personale sanitario, di Brindisi e dei Presidi Ambulatoriali di Taranto che venivano igienizzati nel presidio ospedaliero di Brindisi e le forniture di coperte, materassi, lenzuola sono andati distrutti. A settembre 2020 tutti i lavoratori hanno avuto formale comunicazione di esclusione della qualifica di socio della Cooperativa e la restituzione delle quote di adesione». «Tra i lavoratori e le lavoratrici - concludono Macchia e Frattini - si vive una fase di grande incertezza, visto il permanere del trasferimento delle attività a Foggia, l’inagibilità dei locali adibiti a lavanderia, il mancato avvio dei lavori di ripristino dei luoghi, la fornitura di nuovi macchinari, un eventuale individuazione di locali alternativi da parte della ASL di Brindisi per garantire in loco il servizio, tutto ciò mentre si avvicina l’esaurirsi del periodo di CIGO». Il sindacato Cobas ha chiesto un incontro con il Presidente della Regione, Michele Emiliano, per chiedere una modifica di questa gara e ripristinare una situazione di normalità. «La gara svolta dalla Regione Puglia per il lavaggio di tutta la roba degli ospedali del valore di 187 milioni di euro è stata vinta da un raggruppamento di aziende, tra cui la stessa Lavit, ma che con grande sorpresa non prevede una lavanderia nell’ospedale di Brindisi», dice Bobo Aprile leader del Cobas.
«Il Cobas ha richiesto inoltre un incontro con il Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, Mauro Vizzino, affinchè informato della situazione possa sostenere le legittime ragioni dei lavoratori e di un territorio a cui vengono sottratti 25 posti di lavoro. I posti di lavoro nella lavanderia brindisina rischiano di essere persi, questo non lo potremo mai permettere. Attendevamo con ansia invece l’inizio dei lavori di ripristino della lavanderia brindisina, struttura che aveva subito un incendio la scorsa estate su cui peraltro ha indagato la magistratura. In un recente incontro del Cobas il direttore della ASL Brindisina ci ha riferito che ha mostrato e comunicato alla azienda la sua assoluta contrarietà ad ogni eventuale riduzione occupazionale. Ma come è mai possibile che una gara regionale non preveda la lavanderia a Brindisi, attività che si svolge con la presenza di una ditta ed i dipendenti attuali che ci lavorano da oltre 20 anni? Siamo alla fiera dell’assurdo, ci toccherà sicuramente recarci a Bari per cancellare questa situazione a dir poco assurda».